Produzione da record per i Cantuccini Toscani IGP (nonostante il “divieto” di inzuppo di Rocca di Montegrossi, che ha rinfocolato antiche diatribe): il 2018 si è chiuso con un + 29%, per oltre 2mila tonnellate. Crescono – da 23 a 25 – i soci di Assocantuccini
Nonostante il “divieto di inzuppo”, l’anatema lanciato dall’azienda Rocca di Montegrossi contro chi ha l’abitudine di “pucciare” il cantuccio nel bicchiere di vinsanto, la produzione di Cantuccini Toscani Igp non conosce crisi: nel 2018 l’Associazione dei Produttori di Cantuccini Toscani Igp è passata da 23 a 25 soci, i produttori autorizzati sono diventati 17 e soprattutto la produzione certificata è passata da 1.579,6 tonnellate nel 2017 a 2.036,5 tonnellate (+28,9%).
“È un risultato che ha superato le nostre aspettative. In parte è sicuramente legato alla messa a regime della produzione IGP, a due anni dall’ottenimento dell’Indicazione Geografica Protetta, in parte alla crescita costante del numero delle aziende certificate”, ha sottolineato il presidente dell’associazione, Giovanni Belli, in occasione dell’Assemblea dei Soci tenutasi a Firenze.
“Trattandosi di una nuova denominazione e considerata la percentuale ancora relativamente minoritaria di consumatori in grado di riconoscere sugli scaffali i prodotti DOP e IGP – ha aggiunto – riteniamo in ogni caso che una parte di merito per questo importantissimo risultato sia da attribuirsi all’investimento straordinario in promozione che abbiamo realizzato tra il 2017 e il 2018”.
Assocantuccini ha concentrato i propri sforzi economici, grazie anche al Contributo del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Toscana 2014-20, su un progetto di comunicazione innovativo da oltre 50.000 euro, incentrato sulla definizione di strumenti e format digitali destinati a girare soprattutto sui social. La sfida per il futuro? Belli è convinto: “conquistare il podio di biscotto italiano più conosciuto al mondo”.
I cantuccini toscani Igp non sono solo un biscotto da fine pasto, ma anche l’abbinamento perfetto per il tè o il cappuccino. “Stiamo esplorando abbinamenti innovativi con lo Sherry spagnolo, il Madeira portoghese e il Marsala siciliano. Questi vini passiti, insieme al vinsanto cui siamo uniti da una tradizione centenaria, hanno sentore di mandorlato in grado di esaltare la fragranza dell’impasto ricco di mandorle dei cantucci”.