giovedì 25 Aprile 2024

A cena con Benedetta Parodi (per duemila euro). Mmm, parliamone…

BenedettaParodi

Provo un po’ a immaginare la scena: io e lei, blandamente seduti ai due lati del tavolo, mentre aspettiamo che il cameriere arrivi a prendere le ordinazioni rosicchiando grissini. Nessuno sa nulla dell’altro (o quasi): di certo lei non sa nulla di me, mentre io – lo ammetto – quando guardavo la tv con una certa regolarità (non accade da quasi due anni, né mi manca) l’ho vista cucinare e sorridere soddisfatta davanti a uno sformatino di riso o un timballo di maccheroni. Ora è qui, di fronte a me. Che le dico, al di là di un improponibile “Com’è, lavorare in tv?” oppure chiedere aggiornamenti su un gossip televisivo i cui protagonisti ignoro bellamente? Potrei chiederle se quel giornalista è davvero così simpatico o se è vero che la tv ingrassa, ma sento di non voler ascoltare la risposta. Insomma, non sarei a mio agio. A maggior ragione non spenderei duemila euro. Non per cenare insieme a Benedetta Parodi.

Eppure c’è chi lo fa. Spendendo ben duemila euro. Questa, almeno – leggo in un messaggio arrivato in posta elettronica – è la cifra più alta al momento puntata per incontrare  Benedetta Parodi, protagonista di un’asta d’eccezione: “Una cena di beneficenza in sua compagnia – leggo – organizzata da CharityStars, piattaforma di celebrities fundraising (ossignore, ecco che arriva la fitta da inglesismo pleonastico) che mette all’asta oggetti e incontri con personaggi famosi e devolve in beneficenza il ricavato. Numerose le offerte pervenute per trascorrere la serata con la regina dei fornelli più amata d’Italia, la più alta arriva da un appassionato di Cremona. Ma non è detta l’ultima parola, mancano ancora quattro giorni alla chiusura dell’asta che darà l’opportunità all’aggiudicatario di incontrare Benedetta e di conoscere in anteprima – conclude il comunicato – i segreti delle sue ricette“.

Ok, almeno adesso abbiamo un argomento di conversazione. Prima che il cameriere arrivi a prendere le ordinazioni e che il violinista tzigano esegua il repertorio del martedì esordendo con la colonna sonora del Padrino (“è vero, credetemi è accaduto”, come cantava Modugno e ripetevano i Negramaro), potrei cogliere il suggerimento e chiederle in anteprima i segreti delle sue ricette. Con buona pace della prassi secondo cui a tavola non si parla di lavoro. Beh, in fondo in questo caso la tavola è il suo lavoro (anche il mio, in effetti, anche se tendo a dimenticarlo). Quindi prendo il coraggio a due mani e le chiedo di illustrarmi qualche ricetta. Mentre sciorina preparazioni e ingredienti, mi sforzo di immaginarla circondata da uno schermo rettangolare e aspetto con ansia crescente il jingle finale.

Sono cattivo, cinico, insensibile, irriverente? Già, non lo nego. A vantaggio delle folte schiere di aspiranti commensali con la Parodi c’è che – cito – “i proventi della cena di beneficenza saranno devoluti ad AriSLA, Fondazione Italiana di ricerca per la Sclerosi Laterale Amiotrofica che si occupa di promuovere, finanziare e coordinare la ricerca scientifica sulla malattia degenerativa che colpisce il sistema nervoso”.

Quindi rassereno il mio, di sistema nervoso, riprendo fiato e mi concentro sulla Parodi. Ma dura poco: un attimo e mi torna in mente il catalogo da cui ho scelto di investire i miei duemila dollari su questa cena anziché su un corso di yodel tirolese. Il comunicato che mi ha illuminato la giornata mi avvisa che “numerose sono le aste attualmente presenti sulla piattaforma CharityStars“. Qualche esempio: la possibilità di incontrare Rex, il cane poliziotto più famoso della tv (a lui sì che non saprei davvero cosa dire, visto che parlo sì con gli animali ma questi si ostinano a non rispondermi) e l’esclusiva opportunità di ricevere l’oroscopo personalizzato di Antonio Capitani. Mi strapperei i capelli, se li avessi ancora. Almeno l’argomento di conversazione ci sarebbe: sono o non sono un Gemelli, eccheccavolo?

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