Nel parco delle foreste casentinesi la cucina gourmet dello chef Filippo Baroni, anima del Mater, è una celebrazione della natura e delle stagionalità
Nel suggestivo Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, ultima testimonianza dell’era glaciale a due passi dai millenari eremo e monastero di Camaldoli, all’interno dell’accogliente hotel quattro stelle ‘I Tre Baroni’ si trova il Mater, ristorante bijou con alla guida chef Filippo Baroni, il più giovane dei tre fratelli, che con la sua compagna di vita e di lavoro Marta Bidi, hanno costruito nel breve volgere di tre anni questo sancta sanctorum del gusto e dell’ospitalità.
“Il nome Mater è un omaggio alla mamma – ricorda lo chef e patron Filippo – non solo a Carla, la nostra mamma, ma alla Madre del mondo, simbolo di bellezza e tenerezza. Parole che cerco di materializzare nella proposta gastronomica del ristorante a base di una cucina tradizionale e nel contempo innovativa, sia terragna che marinara”.
Non a caso il nuovo menù del Mater, che ha riaperto la sua porta dopo il lockdown del Covid 19, si apre con queste significative parole “’Trasmettere a voi ospiti un percorso gastronomico che esalti il palato e ricordi le nostre radici ma anche un anelito alla diversità. Il ristorante Mater è un luogo dove riprendersi il tempo. Respira. La natura come ingrediente. Una cucina semplice, che sa di foresta, di erbe spontanee e di stagionalità. Una cucina che vuole farvi entrare, attraverso tecnica e cuore, dentro la foresta in profondità, all’essenza in maniera semplice e diretta”.
Una cucina, quella del Mater, che riesce a tradurre nel linguaggio di questo splendido paesaggio toscano nuove tentazioni, nuovi accostamenti alla riscoperta di sapori autentici, come si evince assaggiando negli antipasti l’Ombrina, pomodoro, anguria e basilico o la ‘Battuta di capriole Chianti Wild, grasso d’anatra, nocciola, dragoncello.
Tra i primi è d’obbligo scegliere un piatto ‘signature’ del Mater il Risotto, pino, funghi di giornata e nocciole o in alternativa i Cappellacci di coda di Chianina Igp di Simone Fracassi e pesto di erbe amare del Parco.
Se amate il pesce, nella variegata lista delle vivande, optate per la Trota iridea Molin di Bucchio laccata alla brace, spinacio e caprino o, se preferite la carne, per il Piccione di Laura Peri, il suo patè, ciliegia e caprino. Per dessert Pomodoro, fragola e basilico o Cioccolato, amarena ed arachide. Tre le possibili scelte: In Superficie (60 euro), In Profondità (70 euro) e in Libertà (3 portate a scelta a 45 euro e 4 portate a scelta a 50 euro). In abbinamento Adagio a 35 euro, Allegro a 50 euro e Andante a 80 euro.
La splendida cucina a vista permette all’ospite di seguire in diretta tutta la preparazione dei piatti che andrà a degustare, un valore aggiunto e sicurezza in questo delicato momento. Una sosta gourmet frutto di equilibrio tra gusto e leggerezza grazie ad una selezionata scelta di materie prime e la bravura dello chef Filippo Baroni.
Il tutto accompagnato da una valida carta di vini, caratterizzata dalla presenza di piccoli e validi produttori e da un servizio professionale e cordiale a cura di Nedo e Elena, in una location arredata con mobili moderni, studiati punti luce, colori chiari con richiami alla natura, per rendere indelebile questa sosta gourmet.