Il Cibreo continua la sua espansione a Firenze: dopo il caffè, il locale etnico Cibleo e il mercatino C.Bio, ecco che arriva il “salotto” all’interno dell’hotel Helvetia & Bristol in via de’ Pescioni
In principio fu il ristorante Cibreo (1979), sic et simpliciter. Con il Teatro del Sale poco tempo dopo. Poi venne il Cibreino, il caffè di fronte all’ingresso dello storico locale tra via de’ Macci e via del Verrocchio. Poi arrivò il Cibleo, il “fusion” di ispirazione cino-toscana. Più tardi toccò al mercatino C.Bio, sempre a una manciata di passi dal mercato di Sant’Ambrogio, nei pressi di Largo Annigoni. Adesso il cerchio si completa – per ora, almeno – con il “salotto” all’interno dell’hotel Helvetia & Bristol in via de’ Pescioni.
L’albergo del gruppo Starhotels – che ha appena riaperto dopo un ampliamento con 25 nuove camere e suite firmate dalla designer Anouska Hempel – presenta una partnership con la famiglia di Fabio Picchi, che porta al Cibrèo Caffè. “Una collaborazione – spiega l’hotel – che punta ad arricchire e rafforzare ulteriormente l’identità locale del Helvetia & Bristol ed a diventare il nuovo ‘salotto’ del centro storico di Firenze. Un felice connubio fra due realtà storiche fiorentine ed eccellenze imprenditoriali italiane con una storia di successo da 40 anni. Un progetto – aggiunge Elisabetta Fabri, presidente di Starhotels – che unisce due storie fiorentine accomunate da una visione imprenditoriale lungimirante, da un forte senso di appartenenza alla città e da un approccio autentico e ‘artigianale’. Accogliente e conviviale, conterà sulla cucina del Cibrèo apprezzata a livello internazionale”.
Dopo aver lavorato per anni fianco a fianco con Fabio Picchi, Oscar Severini è oggi il responsabile della definizione e realizzazione della proposta culinaria di Cibrèo. Fra i piatti iconici che ha deciso di presentare al Cibrèo Caffè all’Helvetia & Bristol ci sono: il ‘Patè del Cibrèo’, i ‘Tagliolini Cacio e Burro’ e la ‘Braciola taglio bistecca, frollata 40 giorni’. “E’ un giorno storico per il mondo Cibrèo – spiega Giulio Picchi, figlio di Fabio – che compie un passo importante sancendo un’alleanza che segnerà la storia del nuovo Rinascimento fiorentino nel mondo dell’enogastronomia e dell’ospitalità”.