La Ricotta di Pasolini è un film breve del 1962, parte del film ad episodi ROGOPAG (dai nomi dei registi: Roberto Rossellini, Jean-Luc Godard, Pier Paolo Pasolini, Ugo Gregoretti). Il film fu al centro di una clamorosa vicenda giudiziaria che si concluse con la condanna del regista a 4 mesi di reclusione con la condizionale per “vilipendio alla religione di Stato” e con il sequestro dell’opera
La Ricotta di Pasolini è un film breve del 1962, parte del film ad episodi ROGOPAG (dai nomi dei registi dei quattro episodi: Roberto Rossellini, Jean-Luc Godard, Pier Paolo Pasolini, Ugo Gregoretti). Il film fu al centro di una clamorosa vicenda giudiziaria che si concluse con la condanna del regista a quattro mesi di reclusione con la condizionale per “vilipendio alla religione di Stato” e con il sequestro dell’opera. L’intera vicenda si chiuse con l’assoluzione in appello nel maggio 1964 perché il fatto non costituiva reato. La Ricotta è la storia di un tentativo di girare un film sulla vita di Cristo. L’originalità di Pasolini consiste nell’accostare e giustapporre in maniera spesso volutamente stridente e dissacrante due piani di narrazione: da un lato le squallide vicende della troupe, la pletora di comparse affamate (primo tra tutti il ladrone buono dal nome assai significativo Stracci) e gli attori con i loro capricci spesso grotteschi, dall’altro le scene sulla passione di Cristo, dove Pasolini cerca di riprodurre in un tableau vivant le deposizioni di Pontormo e Rosso Fiorentino. Lo stacco tra i due piani narrativi è ottenuto tramite l’uso del bianco e nero per le scene del set e del colore per quelle sulla Passione.
Si tratta di un attacco frontale al mondo borghese, sostanziato anche dalle parole di Orson Welles che nel film interpreta il regista intervistato da un giornalista: l’uomo medio “è un mostro, un pericoloso delinquente, conformista, razzista, schiavista, qualunquista…”. Il film sarà al centro di una proiezione con dibattito mercoledì 11 novembre ore 17.30 al Museo del Novecento di Firenze (piazza Santa Maria Novella – di fronte alla stazione) con Francesco Galluzzi, introdotto da Marino Demata, presidente della Rive Gauche – ArteCinema.
Al termine della proiezione Francesco Galluzzi si soffermerà sul rapporto tra la filmografia di Pasolini e la storia dell’arte. I capolavori di Pontormo e Rosso Fiorentino, cui si ispira La ricotta, così come le suggestioni caravaggesche presenti in diversi film (si pensi a Mamma Roma) rappresentano il ricco immaginario di Pasolini, nutrito dalla lezione del maestro Roberto Longhi. Ingresso gratuito e con posti limitati.