Magari non ci capiterà di vederci recapitare un conto astronomico come talvolta accade a qualche turista di passaggio a Venezia, ma può succedere a tutti di trovare una “sgradita sorpresa” a fine pasto. Abbiamo chiesto agli esperti (quelli veri) cosa fare quando al ristorante arriva un conto troppo salato
Partiamo da un presupposto: se il consumatore è attento ed il ristoratore corretto, al momento del conto non ci saranno mai sorprese. Quando uno di questi elementi viene a mancare, però, può sempre capitare che a fine pasto arrivi una “sgradita sorpresa” (se non addirittura un tentativo di truffa, da un lato o dall’altro). Pensiamo ai turisti giapponesi che cadono nelle maglie di ristoratori disonesti e pagano conti a quattro zeri, ma anche a chi entra, mangia e alla fine rivela di non avere soldi con sé. Insomma, le casistiche sono molteplici e forse è utile fare un po’ di chiarezza.
Ecco perché abbiamo chiesto a quattro categorie di esperti – un avvocato dell’Aduc, la Guardia di Finanza e un rappresentante delle categorie economiche – di rispondere per noi a una semplice domanda: cosa fare quando al ristorante arriva un conto troppo salato? In tempi di analfabetismo funzionale diffuso e ciarlataneria eletta a vox dei, forse è meglio far parlare chi le cose le conosce.
Ad esempio, il Comando provinciale fiorentino della Guardia di Finanza ci segnala alcuni comportamenti utili da tenere a mente su cosa fare quando al ristorante arriva un conto troppo salato, per non trovarci a lamentarsi successivamente:
- Non temere di farsi dare i prezzi dei piatti, sopratutto per quelli fuori menù. Dal momento che spesso le trattorie a gestione casalinga lasciano che sia il cameriere o il titolare a snocciolare i piatti, ricordarsi sempre di verificare i prezzi che devono essere esposti sulla carta. Da quando esiste la liberalizzazione dei prezzi, un ristoratore può far pagare un piatto di pasta qualsiasi cifra. Basta saperlo.
- Chiedere che il conto presenti, voce per voce, tutto ciò che si è consumato. Non è obbligatorio, ma se il cliente chiede la specifica delle singole voci che compongono il conto, il ristoratore è tenuto a dargliela.
- Attenzione al pre-conto, che serve proprio per scoprire eventuali errori prima che il registratore di cassa abbia emesso la fattura. La cosa importante è che il ristoratore torni al tavolo con lo scontrino della carta di credito e la ricevuta fiscale
- Attenzione alle voci del conto legate al luogo in cui il ristoratore fa sedere il cliente (es. bordo piscina, terrazza, ecc…) perché possono far lievitare la spesa in modo significativo, un po’ come accade nei bar dove tra il servizio al banco e al tavolo il costo del caffè può quintuplicare.
- In casi estremi, rivolgersi al 117. Che non è un numero di pronto intervento come il 113, attenzione, ma di pubblica utilità. Ciò nonostante, in determinate condizioni la Guardia di Finanza può intervenire sul momento con una constatazione, oltre ad agire successivamente con controlli e verifiche magari dietro un esposto.
“Il nostro lavoro – sottolinea invece Aldo Cursano, presidente di Fipe Confcommercio Toscana e vicepresidente nazionale, spiegando cosa fare quando al ristorante arriva un conto troppo salato – consiste nel far star bene le persone e quando ciò riesce siamo felici e soddisfatti perché questa é la missione del bravo ristoratore che fa il proprio lavoro con passione ed amore. Poi c’è chi ha sbagliato mestiere e non c’entra nulla con il nostro mondo e che quindi non ha etica, professionalità ed alcuna responsabilità sociale”. Ecco i suoi consigli:
- Il conto non può mai essere una sorpresa: se così è, vuol dire che qualcosa non ha funzionato da parte del ristoratore o da parte dello stesso cliente. Chi opera al pubblico deve fornire tutti gli elementi descrittivi dei prodotti e servizi forniti con i rispettivi prezzi ed eventuali costi aggiuntivi in modo trasparente e chiaro; il cliente consumatore ha il dovere di consultare e verificarne la congruità prima di fare la propria scelta.
- È la scelta consapevole del consumatore a premiare o penalizzare un locale. È quindi lui che determina il successo o meno di un locale, la cui reputazione non è solo legata al passaparola tra persone ma anche alle recensioni sul web.
- Il menù ben visibile all’ingresso del locale con la descrizione dei piatti e i relativi prezzi, la trasparenza di eventuali promozioni e la rispondenza nel conto dei prezzi pubblicizzati è uno strumento per prevenire sorprese e/o contestare conti prima al responsabile e poi alle autorità competenti.
- Attenzione al bere: farsi portale la lista dei vini e del beverage perché spesso capitano le sorprese sui vini e sul bere in generale in quanto normalmente non sono compresi nelle promozioni né adeguatamente pubblicizzate.
- Attenzione a verificare l’esistenza di costi aggiuntivi come il coperto, il servizio o altri legati a musica, suolo pubblico o orari notturni. Chi ancora li considera da aggiungere al costo delle pietanze (per fortuna sempre meno) deve renderli ben chiari ed evidenti, diversamente possono essere contestati.
Infine, prima di andare da un avvocato, ecco il parere di Vincenzo Donvito dell’Aduc. “Se i costi riportati sul conto sono quelli del menù, e quest’ultimo è anche all’ingresso del ristorante, si’ che il consumatore ne abbia potuto prendere visione per decidere di usufruire di quel servizio – spiega il direttore dell’associazione a difesa dei consumatori – non c’è nulla da contestare se il conto è alto e non ci sono errori di calcolo. Al massimo, magari, riflettere sulla propria superficialità. In caso contrario, fosse anche solo per voci non previste in menù, occorre far subito presente al ristoratore che sta pretendendo costi per un servizio diverso da quello erogato ed indicato dal menù. In mancanza di disponibilità del ristoratore ad ammettere il suo errore – aggiunge – occorre chiamare la polizia competente, che è quella annonaria (vigili urbani) e non altri. Caso per caso, rispetto al contesto specifico, si può anche pagare l’indebito richiesto e rivolgersi poi alla polizia per segnalare la violazione e pretendere il rimborso”.