Replicare in terra di Toscana la magia che ha dato origine al “Barolo chinato”, realizzando un prodotto di qualità e ben lontano dalle pure logiche commerciali. L’idea è arrivata qualche anno fa, e subito sono partite le sperimentazioni in cantina: adesso Enzo Nocentini, titolare dell’azienda agricola Tiberio di Terranuova Bracciolini (Arezzo) può finalmente presentare il Canaiolo Chinato, l’ultimo arrivato di una “scuderia” che – forte di una storia familiare di cinque generazioni – conta anche una Malvasia nera in purezza e la vinificazione col governo all’uso toscano.
Ma veniamo al Canaiolo Chinato, che fonde con armonia la struttura del canaiolo con le erbe officinali, stomatiche e digestive, più gli aromi della corteccia di China: si tratta di un vino nobile da meditazione, ideale per aperitivo e digestivo, liscio oppure scaldato con una scorza di arancio, ottimo per accompagnare le migliori delizie di pasticceria. Non a caso il Canaiolo Chinato di Tiberio debutta con due eccellenze del panorama dolciario made in Florence: da un lato il cioccolato fondente del noto maître chocolatier Andrea Bianchini, dall’altro il gelato alla “torta della nonna” di Alessandro Malotti. In passato c’è stato chi ha azzardato a “chinare” il Sangiovese, con esiti però poco felici. Chissà che stavolta le cose non vadano diversamente…