sabato 20 Aprile 2024
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Feltrinelli inaugura “Red”, il ristorante… con la libreria intorno

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Il sottotitolo, quello che dà l’acronimo a Red – Read, Eat, Dream – parla di lettura, cibo e sogni. Su quest’ultimo punto si può forse discutere, anche se un buon libro può facilmente aiutare, ma sui primi due l’iniziativa di Feltrinelli parte col piede giusto. Per il nuovo punto vendita nella centralissima piazza della Repubblica, dove fino a qualche tempo fa sorgeva la libreria Edison, la casa editrice ha pensato in grande: proposta gastronomica di qualità, wifi gratis, spazi di socialità e un concept innovativo. Non solo: Feltrinelli ha anche varato un accordo con l’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo con l’obiettivo di garantire un legame tra il ristorante e la cultura, i cibi e i produttori toscani. E così, su 700 metri quadri di superficie di vendita, il secondo Red italiano (dopo quello di Milano) offre un’ampia libreria e un ristorante da 70 coperti. Dopo aver investito circa 2 milioni per lanciare lo store, per la struttura disegnata dall’argentino Miguel Sal la previsione di fatturato è di 4 milioni, un quarto dei quali provenienti dalla ristorazione.

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Che dire? Niente toni entusiastici Eataly-style, ma forse una maggiore gradevolezza rispetto al vicino locale di Oscar Farinetti (che pure non manca, come si vede). Intanto la cultura qui non è limitata a una mostra fotografica sul Rinascimento, bensì affidata a un parco librario da 25mila volumi e a una serie di incontri con autori e intellettuali, con eventi calendarizzati mensilmente (a partire dagli incontri con Piero Pelù, Gianrico Carofiglio e Margaret Mazzantini). E, in tempi dove l’offerta gastronomica viene chiamata spesso a supporto di quella prettamente libraria – in fondo, sempre di cultura si tratta: “cibo per il corpo e per lo spirito” diceva qualcuno – Feltrinelli ha scelto una proposta alimentare di buon livello, sia per la vendita che per il consumo. Carlo Petrini, fondatore dell’Università di Pollenzo e patron di SlowFood, ha selezionato una serie di produttori toscani di salumi, carne, olio, pesce, pane – dall’Antica Macelleria Falorni ai pescatori della coop Santa Maria Assunta di Livorno, fino all’olio dell’azienda agricola Pruneti o il consorzio del pane toscano Dop – chiamati a fornire gli ingredienti dei piatti serviti dalla cucina, aperta ininterrottamente dalla colazione fino all’ora di cena. Un buon incentivo per intercettare la fascia d’età più giovane, che altrimenti difficilmente entrerebbe in una libreria di stampo tradizionale.

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«Il nostro obiettivo – spiegano Carlo Feltrinelli e Stefano Sardo, direttore dei business della casa editrice – è offrire una proposta nuova, coniugando lettura, eventi e gastronomia in un posto informale, accessibile, adatto a tutti». In attesa di sperimentarlo dopo che sarà passata l’onda lunga dell’euforia, registriamo la bontà dell’idea di affidarsi al lampredottaio di Gavinana, Leonardo Torrini, e a uno chef che vanta già una buona esperienza nel settore. Il prezzo non è forse esattamente concorrenziale, ma in fondo rimane uno dei migliori rapporti prezzo-qualità che Firenze può oggi offrire.

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