Da un anno e mezzo, Firenzen rappresenta un punto d’incontro delle tre maggiori anime della cucina asiatica (Giappone, Cina, Thailandia, più qualcosa di coreano): merito della titolare Teresa Hong e di un’attenzione speciale al mondo del gluten free e della clientela vegetariana
Cucina giapponese, cinese e thailandese, con un’attenzione speciale al mondo del gluten free e della clientela vegetariana: nel panorama fiorentino dei ristoranti etnici – sempre in bilico tra una ristorazione low profile che scimmiotta i cliché gastronomici e locali di fascia medio alta con ambizioni commisurate alla capacità di spesa – da oltre un anno “Firenzen Asian Noodle Bar & Tea House” si è imposto per la compresenza di più anime diverse, senza che ciò andasse ad annullare o a sminuire la sua impostazione di base.
Nelle intenzioni di Teresa Hong, ingegnere originaria di Shanghai e approdata in riva all’Arno da una decina d’anni dopo aver a lungo vissuto negli Usa, il “Firenzen” vuol essere un punto d’incontro tra le tre cucine più rappresentative del lontano Oriente: quella cinese, simboleggiata dai dumpling (di carne o di gamberi) saltati; quella giapponese, rappresentata dal ramen Tonkotsu (brodo, maiale, uova, cipolline, alghe, ecc…); quella thailandese, che trova nel classico Pad Thai – sia quello tradizionale, sia nella versione con il tè matcha – il suo massimo punto di espressione.
“Mi piace pensare di aver portato a Firenze – spiega con soddisfazione – un locale dove tutti i giorni è possibile assaggiare i piatti di tradizioni differenti, ma preparati sul momento e accomunati da attenzione alle materie prime e alla salubrità, con un occhio di riguardo a chi ama il gluten free e il vegetariano. Quasi tutti i piatti del nostro menu possono essere serviti nella versione ‘veg’, ad esempio. Usiamo molto il tè matcha, inoltre, anche nei cocktail e nei dolci”. La carta dei dessert, infatti, propone il matchmisù (versione orientale del tiramisù) o la cheesecake di zenzero, lime e tè.
Nel menù di “Firenzen” trovano poi spazio anche due preparazioni di tendenza, una piuttosto recente e l’altra arrivata in Italia dopo aver spopolato oltreoceano. Il primo caso è quello della Pokè Bowl, insalata di cubetti di pesce crudo (salmone o tonno) macerati e conditi con avocado, ravanelli, edamame, sedano, alga e salse, servito su riso bianco. Il secondo è invece il Bubble Tea, la bevanda a base di tè con sfere di tapioca. Le versioni servite in via Guelfa sono cinque, dal cocco al mango fino al taro tropicale.
Nessuna sorpresa, dunque, se nel giro di un anno e mezzo dall’apertura il “Firenzen” ha saputo trovare un punto d’equilibrio tra la clientela fiorentina e quella internazionale, che nei suoi 40 coperti (di cui 12 nel giardino interno) ha anche modo di ammirare le opere di artisti italiani e orientali che periodicamente arredano il locale.