Già apprezzato pasticcere, il toscano Gabriele Vannucci ha aperto una gelateria a Firenze: tra gusti signature come “Andy Warhol” e la “Crema Vannucci”, creerà coppe gelato con tocchi da pasticcere
Non si può certo dire che non sia versatile, Gabriele Vannucci: l’apprezzato pasticcere maestro AMPI, già pastry chef al Contrada di Castelmonastero e alla Leggenda dei Frati di Firenze, ha scelto di togliere – per il momento, s’intende – il cappello da pasticcere e indossare quello, poi non così dissimile, da gelatiere. Ecco così prendere vita la sua nuova avventura, dal nome diretto ed essenziale: “Gelato” (ge-là-to), in via Scialoja a Firenze. A gestire il piccolo spazio in una delle aree residenziali della città è proprio lui, insieme alla compagna Francesca Lorenzoni. Se la scelta di dedicarsi alla gelateria artigianale è frutto delle evoluzioni degli ultimi anni, in cui ha più volte collaborato con Carpigiani, va anche detto che Gabriele Vannucci porta con sé il bagaglio delle ultime esperienze professionali e intende riproporle in chiave gelato.
Ciò è evidente nei due gusti signature presenti in vetrina: da un lato la “Crema Vannucci“, una rivisitazione del classico gusto Malaga dove l’uvetta è accompagnata non dal rum bensì da uno speciale e intenso vermouth rosso realizzato ad hoc dai ragazzi di Fermenthinks; dall’altro il gusto “Andy Warhol” che richiama negli ingredienti (cioccolato bianco, mango e banana) un dessert già proposto durante il lockdown alla Leggenda dei Frati. Non sarà un caso isolato: “In base alla stagionalità – conferma Gabriele Vannucci – riproporrò in chiave gelato anche gli altri dessert di quella collezione, con ispirazioni che spaziano da Frida Khalo a Renè Magritte”.
Come detto, visto che nel petto di Gabriele Vannucci continua a battere un animo da pasticcere, già nel prossimo futuro i due mondi torneranno a toccarsi. Ecco quindi che, non appena la gelateria andrà a regime, vedranno la luce sia i panettoni natalizi – più o meno 500 pezzi, con una farcitura al vermouth della Crema Vannucci dopo che l’anno scorso aveva sperimentato quella al gin – sia una serie di coppe gelato opportunamente impreziosite da tocchi di pasticceria, con l’aggiunta di dettagli (brownies, praline, ecc…) che richiamano il curriculum del 35enne viareggino.
Per il momento, però, Gabriele Vannucci si gode il debutto della sua gelateria. Parva sed apta mihi, per dirla con Ludovico Ariosto. Nelle carapine non mancano 12 grandi classici della gelateria artigianale, dal limone alla fragola, dall’amarena al pistacchio del Mediterraneo, dal fiordilatte alla stracciatella fino alle nocciole del Piemonte e al caffè. E il cioccolato? Il pastry chef ha selezionato masse di cacao provenienti da Ecuador, Costa d’Avorio e Venezuela.