Non solo il menù stagionale di Gabriele Andreoni: l’autunno di Gurdulù riserva ai gourmet fiorentini un nuovo arrivo in Santo Spirito, quello della barlady Cristina Bini. A lei il compito di miscelare i cocktail più adatti alla cucina dello chef
Non c’è solo la cucina stagionale di Gabriele Andreoni, nell’autunno di Gurdulù: l’ultima sfida vinta dal locale di Santo Spirito riguarda il cocktail bar. Alta cucina e mixologist infatti sono due mondi solo apparentemente lontani. Se è vero che in un Paese come l’Italia dove il vino è una religione, parlare di abbinamenti diversi da quelli classici è sempre difficile, è innegabile che i cocktail bar di alcuni grandi ristoranti sono diventati veri e propri luoghi di culto, meta di pellegrinaggi da parte degli appassionati (che semmai poi si fermano a cena, e non il contrario), realtà capaci di brillare di luce propria e imporsi nel cuore degli avventori.
Gurdulù non ha mai trascurato questo aspetto, diventando uno dei cocktail bar più amati dell’Oltrarno fiorentino, e con l’arrivo della barlady Cristina Bini ha ulteriormente arricchito la propria proposta, aggiungendogli una nota attuale e un taglio più internazionale. Per la nuova barlady di Santo Spirito Firenze non è che un ritorno a casa, in un certo senso: Cristina infatti ha iniziato la sua carriera dietro il bancone proprio a Firenze nel 2006 presso il restaurant & lounge bar “Fusion” dove è rimasta fino al 2010, anno in cui si trasferisce a New York. Nella Grande Mela rimane per sei anni, anni preziosi in cui si dedica a scoprire nuove contaminazioni, nuove tendenze, mettendosi alla prova sul più complicato dei palcoscenici internazionali.
Tornata nel Paese natio, oggi la barlady Cristina Bini si occupa – oltre che degli aperitivi, a fianco dei quali viene proposta una piccola selezione di snack à la carte, o degli after dinner – anche degli abbinamenti di cocktail con i piatti del menu.
E vediamoli, i piatti del menù autunnale di Gurdulù. Partendo dai must dello chef: ingredienti della tradizione e/o del territorio, fantasia in cucina, prodotti freschissimi nel rispetto della stagionalità. Il menù autunnale è l’esempio perfetto di una cucina giovane e ambiziosa, al contempo rispettosa delle materie prime locali e del alternarsi dei mesi.
Nel menù proposto dal ristorante fiorentino compaiono i colori e i profumi dell’autunno, in un alternarsi di materie prime “povere” da riscoprire, come la poppa (nell’occasione servita come una cacio & pepe col lime), insieme ad altre più “nobili” come i crostacei ed il piccione.
“Sono arrivato nella cucina di Gurdulù lo scorso marzo – racconta Gabriele con entusiasmo – e adesso, a distanza di diversi mesi, mi sento totalmente a mio agio. Questo dell’autunno è un menu che mi rappresenta più di molti altri e percepisco che anche la clientela sta capendo e amando sempre più la mia firma, il mio stile”. La voglia di sperimentare di Gabriele viene convogliata direttamente nei piatti, in un alternarsi di sorprese e immagini gustative di grande impatto, dagli Scampi, verbena, scorzonera e bottarga al Rigatone poppa, pepe e lime, fino al Piccione, cime e di rapa e….
Se Gabriele si è ormai imposto come comandante del vascello Gurdulù dopo l’esperienza di Entiana Osmenzeza, merito va senza dubbio a tutto l’equipaggio che lo accompagna in questo viaggio. Come non citare il dolce tocco di Christine Palmer, pastry chef di origini americane, e la sua Banana caramellata, arachidi, cioccolato al latte e frutto della passione, dolce che negli ingredienti ricorda gli Stati Uniti, ma al palato ricrea l’alternarsi di consistenze di un sottobosco.