sabato 20 Aprile 2024
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I Forchettieri a Pitti Uomo: top & flop del cibo al salone della moda

Gli occhi di tutti sono rimasti puntati sulla moda, sullo stile e sul mondo fashion, tra un capospalla e un accessorio. Di conseguenza, al Pitti Uomo gli abbinamenti tra colori e tessuti hanno avuto – giustamente, peraltro – la meglio rispetto agli accostamenti gastronomici presenti negli stand, spesso a mero corredo delle collezioni primavera/estate 2014. Eppure, visto che ogni sei mesi Firenze ama concedersi quattro giorni di “respiro” internazionale, abbiamo voluto verificare come all’interno del salone della moda maschile cibo & bevande abbiano trovato spazio.

IL TOP

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1) CATERING PLURISTELLATO – Il “top” in assoluto è stato il servizio catering allestito all’interno del Classico Italia (pad. Centrale) per gli ospiti, a cura del ristorante pluristellato “Da Vittorio” di Brusaporto (Bergamo). Non a caso, l’ingresso nella lounge dedicata ai marchi cult dell’eleganza formale era riservato ai (pochi) possessori di un pass: all’ora di pranzo, quel tagliandino grigio era ricercato come un rinoceronte asiatico o un idraulico a ferragosto. Del resto, il menù prevedeva conchiglioni alle melanzane, risotto, stracotto alle erbe e così via, inclusi finger food semplici ma appetitosi. Come resistere?

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2) GIORNALISTI FORTUNATI – Sul secondo gradino del podio c’è il catering del ristorante stampa, a cura di Tuscan Excelsia. Fino alla scorsa edizione il servizio era a carico della fiorentina Convivium, e non è cambiato molto: in fondo, si tratta della stessa azienda che ha subito un cambiamento esclusivamente formale, che riguarda la società e non il prodotto. Infatti, il pranzo presentava un’ottima selezione di salumi e formaggi toscani, due scelte di primi e un secondo, sia di carne che vegetariano. Frutta, dolci e pani completano l’offerta per i giornalisti del Pitti.

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3) ORO DA BERE – Sul terzo gradino del podio l’intuizione dell’azienda toscana UsPoloAssn, che – grazie a una partnership con la storica azienda fiorentina Manetti Battiloro – ha presentato al Pitti flute di champagne Ruinart con foglie d’oro alimentare, come corollario della Gold Capsule Collection. “Scaglie depurative e benefiche per il corpo” assicura Niccolò Manetti, sorseggiandone un po’. Curioso, intrigante ed esclusivo.

I FLOP:

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1) IL FORMAGGIO CHE SUDA – E’ noto che a giugno, in Fortezza, fa caldo. Parecchio. Nonostante l’aria condizionata, abbiamo trovato in uno stand una composizione di formaggi pecorini la cui consistenza è stata messa a durissima prova dalle temperature registrate nei padiglioni del fortilizio mediceo. I triangolini di formaggio secernevano liquidi, mentre le bottiglie d’acqua poco distanti il liquido l’avevano esaurito da un pezzo: un eccellente deterrente all’assaggio, senza dubbio, e un invito a proseguire sul cammin di nostra vita.

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2) VINSANTO E CANTUCCINI – Per tutelare la privacy dell’azienda preferiamo non svelare il nome della maison toscana che allo stand di Pitti Uomo aveva allestito un paniere di cantuccini e vinsanto (artigianale, a giudicare dalla bottiglia). L’evidente differenza di quantità tra la bottiglia e il paniere mostra in maniera inequivocabile come il vinsanto sia stato ben più gradito, nonostante la non brillante idea di servire alcolici in pieno giugno e in pieno giorno.

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3) – TOCCHETTI DI SALUME E TOZZI DI PANE – La domanda è semplice: perché spendere migliaia di euro nell’acquistare uno spazio a Pitti per mostrare i proprio prodotti e poi non investire un centinaio di euro per offrire agli ospiti qualcosa di più del tristissimo vassoio pieno di (sudato) salame, con tozzi di pane che le temperature hanno reso presto secco e stantio? Male, male…

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