Il volume “Fuori Menu” della giornalista Fernanda Roggero (ed. Luiss University Press) passa in rassegna 11 case histories di imprenditori che con coraggio e passione hanno cambiato la percezione dello stile italiano
Una carrellata di rivoluzionari, ma di quelli che al clamore delle barricate preferiscono esercitare virtù come coraggio, passione, sperimentazione e stile. Rivoluzionari che hanno abdicato alle vie facili e comode del “già visto” e che invece hanno scelto di puntare sulle materie prime del loro (e nostro) Paese per distinguersi dalla massa, evolvere, fare tendenza e guidare lo stile italiano del gusto. Sono gli 11 imprenditori che la giornalista Fernanda Roggero – una che il mondo del food lo conosce piuttosto bene – ha riunito nelle pagine del libro “Fuori Menu” (ed. Luiss University Press), il cui sottotitolo non lascia equivoci: “Gli imprenditori che hanno rivoluzionato il gusto made in Italy”.
Il volume – con prefazione a cura di Marino Niola e arricchito da un’intervista allo chef Niko Romito – è infatti ha il sapore di un viaggio nel Paese che ha inventato la dieta mediterranea e in cui l’industria del bere e mangiare bene conta il 15% del Pil nazionale, alla scoperta delle aziende che continuano la tradizione di un settore – quello dell’enogastronomia – considerato fattore di sviluppo e lavoro ben oltre i confini nazionali. E se l’industria agroalimentare italiana è l’asse portante in cui tradizione e sperimentazione, familismo e concorrenza, sostenibilità e territorio si legano per costituire un modello virtuoso, Fernanda Roggero seleziona 11 storie d’eccellenza, dal cuore delle Dolomiti a Pantelleria, con una sorprendente varietà di gusti e sapori a comporre un imponente ritratto nazionale.
Ci sono brand noti, come le bollicine di Ferrari, la salsa di pomodoro emiliana Mutti, il caffè Illy, la grappa della famiglia Nonino e il riso Acquerello. Ma accanto ad essi ecco altri nomi forse più familiari agli addetti ai lavori, come gli spaghetti del Pastificio Felicetti, l’azienda Mieli Thun, i vini siciliani della cantina “in rosa” Donnafugata, il parmigiano del Caseificio Gennari, il panettone artigianale Loison e persino la chiocciola Metodo Cherasco. “Fuori menu – spiega l’autrice – è un sorprendente itinerario attraverso l’Italia, un grande racconto corale di come aziende diverse per vocazione, strategia e prodotti possano essere riconducibili tutte a un’unica grande missione: proiettare nel futuro il gusto del made in Italy”.