Il capitano della Roma Francesco Totti compie 40 anni. L’Enoteca Pinchiorri di Firenze, ristorante tristellato tra i più prestigiosi d’Italia, gli dedica un augurio sulla stampa. E la città toscana, dove la squadra giallorossa non è mai stata vista di buon occhio, si indigna. Tra critiche e insulti, i leoni da tastiera minacciano di boicottare il ristorante da 300 euro a coperto, trovando (forse) una scusa per non andarci ma dando – sicuramente – il peggio di sé
Avevamo appena bacchettato il Pescado per la sua disastrosa inaugurazione, e il web ci dà la possibilità di tornare ad affrontare il tema della gestione del rapporto tra un ristorante e il suo pubblico, inteso non come gli effettivi clienti bensì come il potenziale bacino d’utenza. Stavolta, però, a fronte di un errore – venale, sì, ma sempre errore – dell’Enoteca Pinchiorri, lo shitstorm che si è abbattuto sul locale di via Ghibellina appare del tutto ingiustificato. Ecco perché.
I fatti, intanto: il capitano della Roma, Francesco Totti, compie 40 anni e viene celebrato da campioni, leggende del calcio e del mondo dello sport in generale, ma anche dello spettacolo e della politica. A Firenze l’Enoteca Pinchiorri decide di acquistare una mezza pagina della Nazione per un augurio pubblico: “A Francesco Totti (er Pupone), il genio del calcio – si legge – Firenze ti ama, il ristorante ancora di più. I cinquanta dello staff al completo“. Firmato dal titolare, Giorgio Pinchiorri.
Apriti cielo. Nulla ha avuto da ridire Totti, che pure notoriamente non sopporta quel soprannome, mentre sul web molti fiorentini si sono scatenati. I commenti oscillavano tra il “normale” disappunti agli insulti più beceri. Ovviamente, in una situazione del genere i leoni da tastiera hanno cominciato a tirar fuori – come vedremo – il peggio di sé. Una premessa: per certi versi le ragioni dei contestatori possono essere plausibili, nel senso che effettivamente sfugge la ratio con cui su un quotidiano fiorentino vengano fatti gli auguri a un calciatore che difficilmente potrà aver contezza dell’avvenuto. Anche la frase “Firenze ti ama” rischia di essere considerata solo un’arbitraria opinione, soprattutto in una città che pur di ribadire l’attaccamento ai colori viola non ha esitato a voltare le spalle alla Nazionale fischiando l’Inno di Mameli. Figuriamoci, per loro, ammettere che in fondo anche Francesco Totti sa giocare al pallone. Con gentiluomini di tal risma, dunque, il gesto dell’Enoteca Pinchiorri è stato come sventolare un drappo rosso davanti a un toro.
Infatti, detto della poca avventatezza del ristorante nel formulare gli auguri a Totti, l’episodio ha scatenato una ridda di polemiche del tutto sproporzionata. Eccone un campionario:
Gente che non ha mai messo piede da Pinchiorri (ma che era proprio lì lì per andarci, evidentemente) ha colto la palla al balzo per annunciare coram populo di non andarci più).
Gente che nel dare il minimo punteggio alle recensioni sulla pagina Facebook del ristorante racconta di averci mangiato male (o peggio, come mostra la foto in calce).
Gente che prende spunto per accusare i piatti di Pinchiorri di non essere all’altezza di un lampredotto o una salsiccia (un po’ come succedeva nella favola della volpe e l’uva, per intendersi).
Gente che coltiva l’arte dell’obiettività affermando che in città ci sono locali molto migliori, solo perché i titolari hanno fatto gli auguri a Totti. Oppure augura la chiusura o pretende – come se potesse davvero pretendere qualcosa – “pubbliche scuse”.
Con quell’invito a “vergognarsi” di cui ormai internet abusa, come se a farlo debbano sempre essere gli altri, il popolo della rete – e non nascondo un brivido, a usare questo termine – ha abbassato il ranking delle stellette su Facebook, pensando magari di far un dispetto a chi forse si cura più delle stelle Michelin di quelle sulla pagina del social network. Così come non credo che i titolari dell’Enoteca Pinchiorri siano lì a strapparsi i capelli perché QUEI fiorentini non si presenteranno più alla loro porta. Resta un (perdonabile) errore da parte di chi porta alta la bandiera dell’enogastronomia fiorentina nel mondo, e un (enorme) errore di chi non ha perso l’occasione per smentire chi accusa i fiorentini di dar sfoggio di provincialismo, quando si parla di calcio e dintorni.