Da oggi, per altri due fine settimana, a San Miniato va in scena la 45° Mostra Mercato del tartufo bianco. Il tubero quest’anno è ancora poco presente, ma di ottima qualità. Attesi prezzi che oscillano tra i 1500 e i 3000 euro al chilo. E da gennaio riparte il tavolo ministeriale per la tracciabilità del tartufo
Gli addetti ai lavori raccontano che quest’anno se ne trova poco, ma quello che i cani riescono a fiutare è un tartufo di ottima qualità. Parola della Fondazione San Miniato Promozione, che ha organizzato per questo fine settimana – così come per i successivi due, fino al 6 dicembre – la Mostra Mercato del tartufo bianco di San Miniato. Per curiosi, appassionati e gourmet sarà l’occasione per conoscere e acquistare creme, oli aromatizzati e ovviamente tartufi, il cui prezzo per il momento sembra oscillare in un range compreso tra i 1500 e i 2500 euro al chilo, anche se le previsioni indicano che si potrà salire fino a quota 3000 euro.
Naturalmente, per valutare il prezzo molto dipende sia dalla forma che dal peso del tartufo stesso. Il tartufo bianco di San Miniato, ad esempio, ha una forma non eccessivamente frastagliata, con venature particolari. Proprio perché si tratta di un prodotto così prezioso, è sempre presente il rischio di contraffazioni o provenienze non proprio cristalline. Ecco perché a gennaio tornerà a riunirsi il tavolo congiunto con Comune di San Miniato, Regione Toscana, Asl, federazioni dei consumatori, associazioni di categoria, rappresentanti dei commercianti e dei tartufai, per avviare un percorso che possa portare a una maggiore tracciabilità.
L’appuntamento con la fiera – “Un momento in cui l’origine sanminiatese del tartufo in vendita è completamente garantita, visto che il controllo viene effettuato dagli stessi operatori” spiega il sindaco del paese Vittorio Gabbanini – è per oggi e domani, 21 e 22 novembre lungo le antiche strade e piazze del centro storico di San Miniato. A far da contorno al tartufo c’è poi il meglio dell’offerta enogastronomica locale, dal vino dei vignaioli della zona (incluso Beconcini, di cui abbiamo parlato qui) all’olio extravergine d’oliva, dai salumi e i formaggi fino ai dolci tipici locali, portati da ben 120 espositori.
Cuore pulsante della manifestazione sarà la piazza del Seminario Arcivescovile, dove verrà allestita l’Officina del Tartufo, curata da Cesare Andrisano: è qui che 40 chef di livello nazionale e internazionale prepareranno piatti al tartufo. Personaggi dello spettacolo, dello sport, della musica e della cultura riceveranno invece il premio di Ambasciatore del Tartufo di San Miniato. Non mancheranno momenti culturali, come quella legata al centenario della nascita dell’artista Alberto Burri o quella per i 900 anni dalla scomparsa di Matilde di Canossa, figura importante anche nella storia di San Miniato.
E per chi non potrà venire a San Miniato? Beh, i fiorentini potranno gustare il tartufo bianco di San Miniato da Obicà, in via Tornabuoni. Nel ristorante di Palazzo Tornabuoni il direttore Riccardo Felicini ha allestito infatti un menù ad hoc, con specialità che saranno disponibili per tutto novembre e i primi di dicembre. Ad esempio, i tagliolini al tartufo bianco di San Miniato (22 euro), la pizza ai funghi porcini e tartufo nero (27 euro, ma con 30 grammi di tartufo su ogni pizza…) o la stracciatella con scaglie di tartufo bianco (12 euro). A riprova del legame che unisce il territorio di San Miniato con Obicà, ieri al CEO della catena di ristoranti “mozzarella-oriented” Domenico Mazzeo è stato consegnato il riconoscimento di Ambasciatore del tartufo di San Miniato, onorificenza di cui già si sono fregiati i giornalisti Annamaria Tossani e Gianni Mercatali (nella foto in basso insieme all’accademico della cucina Roberto Ariani).