A vincere il contest per il miglior crostino toscano di fegatini è la signora Nara Romanelli, che da Eataly Firenze ha superato quelli di Coquinarius e di Marco “Cibusfaber” Pagnini
L’ingrediente vincente, stavolta, non è nelle materie prime ma nel “tocco” della cuoca di casa, della massaia che cucina per la famiglia e riesce a stringere un legame fortissimo tra ciò che prepara e i commensali che lo assaggiano. È forse per questo motivo che il primo contest per il miglior crostino toscano – con i fegatino, dunque – se l’è aggiudicato non uno chef professionista né un ristoratore ma la signora Nara Romanelli, che i crostini li ha sempre preparati tra le mura di casa per amici e parenti (incluso il figlio Leonardo, amico e collega).
A partecipare alla competizione, organizzata da Sabrina Somigli all’interno di Eataly Firenze, c’era una platea di 11 diversi crostini, 11 “variazioni su tema” alla ricerca della migliore combinazione tra aspetto, profumo, sapore e armonia. Questi, infatti, i criteri con cui si sono cimentati i giurati: oltre al sottoscritto, c’era il resident chef Enrico Panaro (DaVinci), la blogger Stefania Pianigiani, l’organizzatore di eventi Riccardo Chiarini, la produttrice di vino Angela Fronti (che ha messo in palio una magnum di Istine per il vincitore) e Samuele Palandri (Fisar).
L’ha spuntata Nara Romanelli, dunque, mentre sul podio si sono piazzati anche il blogochef Marco “Cibusfaber” Pagnini – medaglia di bronzo – e il crostino di Coquinarius, che si è aggiudicato la piazza d’onore. In gara anche i fegatini di Arturo Dori, Paolo Gori (della Trattoria da Burde),Stefano Frassineti (della Locanda Toscani da sempre), Nicola Schioppo (della trattoria Cipolla Rossa), la signora Nara Romanelli, la gastronomia Galanti, l’Osteria Il Milione, la trattoria Da Delfina di Artimino e la trattoria Il Maccherone. In realtà, su 11 assaggi quasi tutti erano interessanti, inclusa una variante con un tocco di mela: se l’aspetto del profumo era fortemente influenzato dalla temperatura di servizio del crostino, il criterio del sapore ha visto sfidarsi crostini più legati al sapore tradizionale e altri più marcatamente aromatizzati. La sfida, in ogni caso, è stata un successo all’insegna di uno dei prodotti più apprezzati della cucina toscana.