Una volta – fino a non poco tempo fa – si insegnava ai giornalisti a raccontare i fatti, a “dare la notizia” in modo chiaro, immediato, senza fronzoli. Ricordate le famose “cinque W” del giornalismo? Ebbene, in questi tempi di decadenza dell’informazione abbiamo voluto riprendere le prime pagine con cui i quotidiani hanno raccontato alcuni grandi fatti dell’ultimo secolo e vedere come sarebbero circolate secondo gli schemi del click-baiting
Fino a non poco tempo fa, quando ancora il click-baiting non aveva mortificato l’informazione, ai (non più, ormai) giovani giornalisti come il sottoscritto si insegnava a raccontare i fatti, a “dare la notizia” in modo che il lettore avesse chiaro e immediato il senso di ciò che gli si stava proponendo sulla carta stampata. Ricordate le famose “cinque W” del giornalismo (what, where, when, who e why, ossia le domande cui un buon articolo avrebbe dovuto dare risposta)? Ebbene, in questi tempi di decadenza dell’informazione abbiamo voluto giocare a riprendere le prime pagine con cui i quotidiani italiani e internazionali hanno raccontato alcuni grandi fatti dell’ultimo secolo e vedere come sarebbero circolate secondo gli schemi della pseudoinformazione di oggi. In altre parole, come sarebbe quel giornalismo al tempo del click-baiting.
1) Omicidio di Aldo Moro (1978):
2) Crollo della Borsa di New York (1929):
3) Omicidio di John Fitzgerald Kennedy (1963):
4) Strage di Ustica (1980):
5) Attentato alle Torri Gemelle (2001):
6) L’Italia entra nella Seconda Guerra Mondiale (1940):
7) Freddie Mercury muore, ucciso dall’AIDS (1991):
8) L’Uomo sbarca sulla luna (1969):
9) Cade il Muro di Berlino (1989):
10) Attentato a Giovanni Paolo II (1981):
La fonte delle seconde foto e didascalie? Alcuni dei più beceri e imbarazzanti siti di click-baiting che girano sulla rete. Va da sé che i termini con cui si presentano – le “migliori notizie” e così via – sono un oltraggio per chi ha fatto di un certo modello di informazione, quello vero, una professione. Anche oggi, che vediamo sgretolarsi il giornalismo al tempo del click-baiting. Va da sé che questo articolo non intende comparare due mezzi di informazione in sé (la carta stampata e il web, le cui differenze sono talmente macroscopiche che non vale nemmeno la pena addentrarsi in questa analisi) ma mostrare un divertissement, una sorta di “esercizio di (disi)stile”. E ricordate: come diceva sempre Abraham Lincoln, “Mai fidarsi di ciò che leggete su internet”.