Roma è capitale non solo d’Italia, ma anche di una serie di primi piatti famosi in tutto il mondo. Ecco quindi cinque dritte sicure su dove assaggiare la pasta alla Carbonara a Roma
Uova, guanciale, pepe e pecorino. E poi, ovviamente, la pasta. Spaghetti, tonnarelli, mezze maniche o rigatoni, a seconda dei gusti. Questi gli ingredienti, pochi ma buoni, di uno dei piatti più amati al mondo, simbolo indiscusso di romanità: Sua Maestà la Carbonara.
Tralasciamo per un momento il discorso sull’origine e sulle tante repliche e storpiature in circolazione. Sorvoliamo sull’aggiunta (ahimè) consueta in alcune paesi del mondo di panna, prezzemolo o del bacon. La carbonara a Roma, cremosa e gustosa, è una vera tradizione. Farla è arte pura. Se volete provarla, questi sono i cinque indirizzi che non potete perdere tra le vie della città.
La carbonara di Eggs
Nel cuore di Trastevere c’è Eggs, un bistrot che ha fatto delle uova, e della carbonara, un vero punto di forza. Nel menu, realizzato dalla chef Barbara Agosti, si possono trovare diverse tipologie di carbonara, dalla classica con il guanciale di Campofelice, a quella viola con cipolla caramellata o arancione con zucca e mandorle. O ancora rosso fuoco con l’aggiunta della ‘nduja e della stracciatella o nera con un’abbondante spolverata di tartufo.
La carbonara di Pipero
Pipero è un’istituzione, una vera e propria garanzia per la ristorazione capitolina tanto da garantirgli un posto tra gli stellati della Michelin. In cucina, è da poco entrato il giovane e talentuoso chef Ciro Scamardella. Lui, nonostante le origini campane che lo hanno spinto ad introdurre in carta alcuni sapori tipici della sua terra, realizza una delle più buone e gustose carbonare della città. Un vero tripudio di gusto e morbidezza. Quasi un peccato di gola. Ma il peccato è non assaggiarla.
La carbonara di Flavio al Velavevodetto
Quando si parla di osterie e di pasta alla carbonara a Roma, Flavio – con i suoi due locali Velavevodetto a Testaccio e in zona Prati – è un vero e proprio punto di riferimento. La sua carbonara è storia. Il guanciale si scioglie in bocca ad ogni morso e la cremina che avvolge la pasta, rigorosamente fatta con rossi d’uovo e pecorino grattugiato, merita davvero la “scarpetta”.
La carbonara dell’Osteria dei Fratelli Mori
A due passi dalla Piramide Cestia c’è un’osteria moderna e accogliente, con tavoli in legno (alcuni realizzati con le scatole del vino) e pareti chiare con i mattoni a vista, dove si respira aria di casa. La cucina infatti è quella autentica delle mamme e delle nonne, fatta di amore e materie prime di alta qualità. La carbonara è uno dei cavalli di battaglia, insieme alla cacio e pepe e alle polpette di bollito. Gli spaghetti il formato prescelto. Un consiglio? Dopo la carbonara, tenetevi uno spazietto libero per il dolce. La Ricotta di Ambrogio è da leccarsi i baffi!
La carbonara dell’Arcangelo
Nel cuore del quartiere Prati, L’Arcangelo è la casa dello chef romano Arcangelo Dandini, vero e proprio cultore della carbonara. Lui, nel suo bistrot a due passi da Piazza Cavour, la prepara con i pennoni del Pastificio Campi e con il guanciale tagliato a listarelle sottili ma senza l’aggiunta di pepe. Il risultato è un piatto gustoso, cremoso ed equilibrato. Assolutamente da provare però anche il suo famoso supplì alla carbonara. Lo trovate nell’altro locale di Dandini, Supplizio, in Via dei Banchi Vecchi.