Il mondo dei cocktail è sempre meno appannaggio della dicotomia tra grandi hotel e bevute da discoteca: Pisa da Bere ha mostrato come esista un mondo di consumatori normali disposti a imparare e spendere per bere in maniera corretta
Il mondo della miscelazione, ormai è innegabile, è in questi ultimi anni in costante sviluppo, e il merito di questa crescita della qualità è da attribuirsi sia ai professionisti di questa generazione, sia alla materia prima sempre più ricercata. Ma tutto questo miglioramento sarebbe completamente inutile se il mondo del bar restasse autoreferenziale ed a beneficio solo degli addetti ai lavori.
Assistendo alla seconda edizione di Pisa da Bere, andata in scena il 16 dicembre, e vedendo come l’organizzazione sia riuscita a raccogliere centinaia di persone comuni, curiosi e studenti, tutti accorsi per scoprire di più sul bere di qualità ed il bere bene e responsabile, non si può che pensare che finalmente il mondo dei cocktail non sia più soltanto diviso tra i grandi hotel londinesi da una parte e le bevute da discoteca dall’altra, ma che possa esistere un mondo di consumatori normali disposti a imparare e spendere per bere in maniera corretta.
La giornata pisana, svoltasi all’interno dell’ex cinema Lumiere, ha visto lo svolgersi di 4 seminari (tra cui quello veramente notevole di Leonardo Filippini del Beaufort Bar del Savoy di Londra) e della ormai classica Competition di Natale tra i giovani Barman toscani, oltre che la possibilità d’assaggio di molti produttori d’eccellenza, presenti lì con i loro stand.
Ad alternarsi al bancone inoltre 3 dei migliori cocktail bar della provincia, Eleven Cafè, Sunset e Pia Para Ti. Un attenzione ai dettagli importante, come racconta anche l’organizzatore dell’evento Fausto Bigongiali “ Per questa seconda edizione abbiamo scelto solo materiali Eco-compostabili tra cui bicchieri bio e cannucce in fibra d’Agave, per dare anche noi nel nostro piccolo e per quanto possibile una mano all’ambiente” racconta con non celato entusiasmo. D’altronde non potrebbe essere altrimenti visto la crescita esponenziale della manifestazione in solo un anno. Ma il percorso, come lui stesso ammette è in divenire, e gli obbiettivi per il futuro sono decisamente ambiziosi “L’obiettivo è quello di sempre, dare un punto di riferimento per la miscelazione a Pisa, dove tutti possano confrontarsi, imparare, assaggiare e crescere in un ambiente sano e umile, quello che nel mondo del bartending sta pian piano passando in secondo piano… il futuro è di chi ha voglia di imparare, noi non ci sentiamo arrivati e vogliamo coinvolgere le persone con questo spirito”.