martedì 23 Aprile 2024
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Alla scoperta della Meringa, tra storia, amore e letteratura

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Dolce, friabile, spumosa. Che sia per decorare torte e gelati o per diventare un regalino mangereccio, di certo la meringa è più che mai un’idea deliziosa. Questo dolce a base di albumi d’uovo, zucchero e sale, salì alla ribalta della pasticceria mondiale intorno al 1700, quando il pasticcere svizzero Gasparini (di origini italiane) ne realizzò una per conquistare il cuore della principessa Maria, promessa sposa del re Luigi XV. Il procedimento era molto semplice: montò a neve gli albumi d’uovo con zucchero a velo, poi passò l’impasto in forno per asciugarlo e dare al dolciume la friabilità che lo contraddistingue. Da quel momento la meringa si diffuse rapidamente in tutta Europa, conquistando perfino la regina Elisabetta I, che la soprannominò “kiss” (bacio). Bianca e soffice come la neve, pochi sanno che questa specialità deve il suo nome alla cittadina svizzera Meiringen (di qui era originario il  Gasparini), nella valle dell’Haslital, conosciuta più come meta sportiva, che gastronomica. Eppure qui, nel 1985, venne realizzata la più grande meringa del mondo, lunga due metri e mezzo, larga un metro e mezzo e alta 70 centimetri. Per realizzarla servirono circa 2000 uova, 120 chili di zucchero a velo e 60 litri di panna montata. Numeri che le valsero l’iscrizione nel Guinnes dei primati.

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Oggi Meiringen ha “abbandonato” un po’ la sua vocazione dolciaria, per vestire i panni di meta sportiva e turistica. Il comprensorio sciistico Meiringen-Hasliberg offre 60 km di piste da sci, che in estate diventano splendidi percorsi da trekking. Si parte da un’altezza di 1.066 metri, fino a 2.433, da dove è possibile ammirare gli spettacolari scenari montanti, dominati dalle vette di Eiger (3970 metri), Monch (4107 metri) e Jungfrau (4158 metri). Chi invece predilige le pedalate in bicicletta, troverà ampia soddisfazione pedalando lungo il sentiero dell’altopiano di Scwartzwaldalp; un percorso che passa tra le celebri cascate di Reichenbach, dove Arthur Conan Doyle ambientò la morte di Sherlock Holmes, nel romanzo “L’ultima avventura”. Tuttavia, a seguito delle numerose critiche ricevute dai suoi lettori, lo scrittore scozzese fu costretto a “resuscitare” il suo personaggio ne “L’avventura della casa vuota”. Nel 1991 Meiringen ha “celebrato” il centenario della morte dell’investigatore inglese, inaugurando il museo di Sherlock Holmes, allestito nel seminterrato della sconsacrata chiesa inglese. Qui i fan di Holmes troveranno numerosi oggetti citati nelle storie del loro detective preferito, oltre ad una fedele ricostruzione del salotto della casa londinese dove viveva con il suo assistente, Watson. Per ambientare il racconto che lo rese celebre in tutto il mondo, Doyle si ispirò proprio ai panorami misteriosi e alla grandezza sublime delle montagne di Meiringen, dove soggiornò durante il periodo di ricovero della moglie, in un sanatorio della cittadina svizzera.

Informazioni utili. A Meiringen si può alloggiare all’Hotel Alpin Sherpa, un tre stelle con affacci panoramici sulla catena alpina. Informazioni su www.haslital.ch e www.jungfrauregion.ch.

 

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