venerdì 29 Marzo 2024
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Sedurre col cibo: i 6 errori da non commettere

Dall’abbondanza di aglio e prezzemolo fino al proliferare delle fritture, dagli effetti collaterali della birra ai piatti over-size, fino ai dessert industriali e ai piatti da “chirurgo”: ecco gli errori da evitare per sedurre col cibo e conquistare il cuore di una donna (o un uomo…) passando dallo stomaco

cena romantica sedurre col cibo

“Non mi allaccio neanche le scarpe senza un piano di riserva” diceva il colonnello Hannibal Smith, l’indimenticato leader dell’A-Team. Non aveva torto, in fondo. Ciò vale anche per chi intende conquistare il cuore di una donna – o di un uomo, fa poca differenza – passando dallo stomaco, provando a sedurre col cibo. Organizzare una cena romantica può essere un ottimo modo per far colpo, ma non bisogna mai dimenticare che il gioco della seduzione concede pochi margini di errore: basta un particolare sbagliato, una valutazione imprecisa, un po’ di noncuranza e la frittata è fatta. Se per costruire un momento magico può servire tempo, per rovinarlo basta un attimo. Ecco perché anche a tavola, per chi vuole sedurre col cibo, è necessario evitare alcuni pericolosi boomerang. Eccoli:

1) Sensi compromessi: bando ad aglio, cipolla e prezzemolo

denti prezzemolo

Se la seduzione è un gioco che coinvolge tutti i sensi, evitiamo di avere proprio lì i nostri punti deboli. Ad esempio, immaginate che la vostra bocca si schiuda in un sorriso dopo una battuta del partner (sorridete sempre, per carità, anche se il tasso di banalità è da Guinness dei primati) e riveli frammenti di prezzemolo tra gli incisivi. Con la scusa che “arreda bene” i piatti, il prezzemolo si incastra perfettamente tra dente e dente facendo calare il… mordente della serata. Oppure immaginate che la vostra risata porti nello spazio personale del partner – l’area vicina al suo viso in grado di essere colpita dalla gittata del vostro alito – l’effluvio di aglio e/o cipolla che avete testé trangugiato. Disgustorama, per dirla alla Luttazzi! La vista è importante anche su un altro fronte: non essendo chef professionisti, nessuno vi chiede che l’impiattamento sia impeccabile, ma evitate eccessi in un senso e nell’altro, lasciando nell’oblio cornucopie di verdure o piatti vagamente antropomorfi (la classica faccina col sorriso o il piatto col riso a forma di cuore che diventa pancreas nel tragitto tra cucina e sala).

2) Cucina ad aromi “neutri” e senza fumo: niente fritture

frittura

Gli americani dicono “eyes on the prize”, cioè occhi puntati sull’obiettivo. Se dovete essere distratti dalla frittura che dev’essere tolta dall’olio al momento giusto, difficilmente avrete tempo di dedicarvi alla conquista di lui/lei, o quantomeno non potrete prestargli tutta l’attenzione del caso. Visto che dovrete restare concentrati su come far breccia nel suo cuore, meglio optare per piatti dove un minuto di ritardo possa essere tollerato senza conseguenze devastanti. Inoltre è molto facile che il fumo della frittura invada la casa, nonostante la cappa d’aspirazione, rendendo la vostra cucina simile al cielo sopra Pechino. L’odore che i fritti sprigionano nella preparazione è in grado di coprire irrimediabilmente sia la vostra eau de toilette che il deodorante per ambienti che avrete saggiamente spruzzato per tempo.

3) Il senso della misura: niente porzioni “over-size”

piattone

Dovete convincere il/la partner che siete la persona giusta, non mostrargli di possedere in dispensa scorte alimentari sufficienti a sfamare un reggimento. Inoltre, non vorrete certo che e lui/lei venga un improvvido abbiocco post-cena, no? Quindi presentate piatti normali, non tanto miseri da lasciare l’ospite ancora affamato (anche se i cinesi sostengono che un buon pasto è quello dalla cui tavola ci si alza con un leggero senso di appetito) e dar l’impressione di essere “braccini corti” ma nemmeno porzioni esagerate, degne del miglior Bud Spencer. Non vorrete far passare l’idea che lui/lei sia così sovrappeso da necessitare di 200 grammi di pasta o di un intero quarto posteriore di bue? Come al solito, in medio stat virtus.

4) No a tordi “fantozziani” o piatti da Allegro Chirurgo

tordo fantozzi

Volete evitare che la conversazione venga ammazzata dal gamberone che lei/lui sta disperatamente cercando di aprire mostrando abilità degne di un chirurgo che opera a cuore aperto? Volete evitare che per un perverso effetto-leva il boccone che state tentando di tagliare schizzi dal piatto alla vostra (o alla sua) camicia? Ebbene, se volete sedurre col cibo meglio servire in tavola portate che non siano eccessivamente difficili da spezzettare o sfilettare. Per carità, un brodino sarebbe deleterio e la fettina ai ferri paleserebbe una tristezza difficile da recuperare. Però, qualunque sia la scelta, meglio evitare portate che richiedano l’uso delle mani (es. rosticciana o il temibile “tordo di Fantozzi“, la cosa più difficile da mangiare in natura) e composizioni dalla consistenza molliccia. Giusto per evitare inconsce associazioni d’idee.

5) Ok alle bollicine, ma senza esagerare con la Co2

Fantozzi rutto

Spumante, prosecco o altro, purché ci sia il perlage: italiana o francese, la bollicina va sempre bene, perché mette allegria e ha una certa carica sensuale. A proposito, la temperatura delle bevande deve essere ideale: per i vini bianchi è 10/12 °C (15/18 °C invece per i vini rossi). Evitate di eccedere col vino: nel sedurre col cibo un paio di bicchieri aiutano a rilassare entrambi, ogni bicchiere in più rappresenta 10% di possibilità in meno di riuscita nella seduzione. In quanto alla birra, meglio farne a meno: oltre a rendere la serata più simile all’Oktoberfest, all’aumentare della Co2 aumenta proporzionalmente anche il rischio del ruttino e del rigurgito.

6) Meglio un gelato fuori che un dessert industriale

gelati

A fine serata, quando la gioia del palato sta per cedere il passo ad altri tipi di divertimento, non roviniamo tutto portando in tavola un gelato confezionato o un dessert palesemente industriale, appena tolto dalla confezione. Non che siano prodotti malvagi in sé, per carità, ma di certo non suggeriscono l’idea di un dolce pensato ad personam per lui/lei. Stiamo provando a sedurre col cibo, eccheccavolo. In questi casi, meglio ripiegare su qualcosa fatto in casa o – se i bollenti spiriti non sono ancora così bollenti oppure se l’abbondanza della cena reclama con urgenza quattro passi digestivi – una passeggiata fino al più vicino gelataio o pasticcere.

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