Il Mozzarella Bar Obicà, a Firenze, ha chiamato a raccolta una dozzina di food bloggers per invitarli a cimentarsi nella creazione di piatti a base di materie prime d’eccellenza. In primis, ça va sans dire, la mozzarella. Ecco come ha risposto la fantasia degli sfidanti
La sfida, per come è arrivata, era di quelle da non perdere: cimentarsi con una ricetta a base di mozzarella scegliendo gli ingredienti – da un minimo di 5 a un massimo di 12 – tra quelli proposti in un mazzo di carte. Tutti prodotti d’alta qualità, dai salumi (culatello di Zibello, capocollo di Martina Franca, prosciutto bazzone, mortadella di Prato, ecc…) ai formaggi, che spaziavano dal “Blu di bufala” alla ricotta e crescenza di bufala, fino alla stracciatella pugliese e alle mozzarelle di bufala affumicate, intense o delicate. A lanciare la sfida, uno dei locali più vivaci del panorama fiorentino, il Mozzarella Bar Obicà (ex Obikà) in via Tornabuoni che per l’occasione celebrava i suoi primi dieci anni. Avrà anche perso una K a vantaggio della più italiana C, ma di certo Obicà non ha smarrito né lo spirito né l’attenzione alle materie prime né tantomeno la qualità, che in riva all’Arno è affidata alla gestione di Riccardo Felicini.
Ma non divaghiamo, ‘che abbiamo esordito parlando di sfida. Di questo in effetti si è trattato: in Palazzo Tornabuoni, Obicà ha selezionato una dozzina di giornalisti e/o bloggers toscani vocati al mondo del cibo, e li ha riuniti intorno a un tavolo per metterne alla prova la fantasia e la capacità di creare in diretta un piatto all’insegna del prodotto principe della catena di ristorazione made in Italy fondata nel 2004 da Silvio Ursini, la Mozzarella di Bufala campana DOP. Insieme al sottoscritto, unico maschietto in gara, a raccogliere la sfida sono state amiche come Raffaella Galamini, Stefania Pianigiani o Chiara Brandi e nuove conoscenze come Elisabetta Cuturello, Sara Sguerri, Elena Minozzi, Valeria Fricano o Azzurra Mantellassi, riuniti dall’amica di lunga data Valentina Paolini.
Infilato il grembiule, ho scelto una serie di preparazioni differenti: dal classico hamburger di mozzarella ripieno di misticanza e pomodori secchi fino alla lasagnetta con crostini di pane, stracciatella e insalata, dalle mozzarelle ripiene di olive e pomodori datterini fino alle “caramelle” di culatello ripiene di stracciatella e pesto. L’avrei chiamata la “Twins Salad” (il cognome Gemelli significa abituarsi a giochi di parole e variazioni in altre lingue) ma era richiesto un titolo italiano, per cui la scelta è caduta sulle “Cinquanta sfumature del Gemelli”. Una scelta ironica e dissacrante secondo alcuni, meramente demenziale secondo chi scrive.
Accanto al mio, diversi piatti hanno dimostrato le doti delle colleghe: chi ha puntato sulla riproduzione del Duomo di Firenze (con tanto di cappero portante a mo’ di architrave), chi si è ispirato alla Liguria, chi ha optato per una preparazione “al bicchiere” e chi non ha rinunciato all’intramontabile abbinamento cacio+miele. Alla fine, un unico vincitore: la qualità. Lodevole la scelta di Obicà, eccellente padrone di casa, e dei colleghi che hanno usato ingredienti semplici per preparazioni di livello. Se l’obiettivo di Ursini era diffondere la cultura della Mozzarella di bufala in Italia e nel resto del mondo – i punti vendita sono a Roma, Milano, Firenze, Palermo, Londra, New York, Los Angeles, Tokyo e Dubai – la tappa fiorentina della sfida è stato di certo un punto a favore. Ed ecco una carrellata delle migliori creazioni: