Dal 18 al 20 settembre al Prato di Arezzo in scena lo Streetfood Village, che animerà per tre giorni la città: col Festival del cibo di strada 2015 la città toscana fa il punto sulla crescita di un fenomeno nato da un’idea “ante litteram” dell’aretino Massimiliano Ricciarini, oggi tra i maggiori esperti del settore
In principio fu la porchetta. Poi arrivarono le fritture nei coni, schiacciate multicondite, dolciumi e così via, fino ai tortelli alla lastra e le spianate casentinesi, la trippa, i grifi all’aretina e tanti altri cibi tipicamente di strada. Adesso che lo streetfood è entrato a pieno titolo nel mondo della gastronomia nostrana, da venerdì 18 a domenica 20 settembre, presso il Prato di Arezzo, torna lo Streetfood Village. La sesta edizione della manifestazione vedrà coinvolti oltre 50 diversi cibi di strada da tutta Italia e dal resto del mondo, più musica, spettacoli ed eventi culturali. Alla kermesse sono attesi oltre 50 mila “streetfoodies” aretini e non solo, perché il cibo di strada promosso dall’Associazione Streetfood crea interesse, porta gente in città e orma da tutta Italia viene considerato un vero e proprio qualificatore territoriale.
E dire che proprio ad Arezzo l’associazione Streetfood messe i primi passi nel 2004 prima di allargasi al tour nazionale giunto alla 22° tappa (a Pescara a fine agosto): «Siamo apprezzati in tutta Italia, in tre anni abbiamo portato a termine quasi cento date di quello che ormai chiamiamo lo Streetfood Tour – spiega Massimiliano Ricciarini, presidente e fondatore dell’associazione – tornare ad Arezzo però è sempre un’emozione particolare perché poter dare un contributo all’animazione della nostra città, portando persone da tutta Italia e sapori dal mondo è un grande onore». Novità di quest’anno, la rete internazionale del cibo di strada: «Un progetto che abbiamo sposato e che ci vedrà protagonisti da italiani di un network di associazioni e operatori del cibo di strada nel mondo – continua Ricciarini – facendo così, lo posso dire con vanto, di Arezzo la capitale d’Italia del cibo di strada di qualità».
Nella tre giorni di Arezzo si potranno degustare sapori unici dell’unico cibo di strada certificato in Italia. «Siamo partiti e non abbiamo mai smesso di portare in giro per l’Italia anche i sapori toscani, aretini con la porchetta, ma non solo – spiega Ricciarini – e per dare maggiore certezza al consumatore, oggi confuso da centinaia di eventi che parlano di street food, abbiamo creato un marchio, quello con la tendina, che dichiara gli operatori “Artigiani del gusto”».
L’associazione nazionale Streetfood, nata proprio ad Arezzo nel 2004, è stato il primo progetto in Italia a promuovere il cibo come cultura e il cibo di strada come format vincente in quanto “riassume in un cartoccio” storia e tradizioni di ogni regione d’Italia da scoprire e gustare con le mani. Negli eventi di questo anno sono stati consumati oltre 45 quintali di patate. Oltre 20 mila piadine, 20 quintali di pesce e poi ancora 10 mila arancine, 800 kg di Pane ca’ Meusa, 400 kg di panelle. Ancora 1.000 kg di paella, 40 quintali di carne argentina e altrettanti di lampredotto. Dalla Puglia sono arrivati più di 40 quintali di bombette e 700 sono i kg di lime per i cocktail “on the road”. Dall’Abruzzo oltre 100 mila arrosticini. Per finire 9.000 panzerotti baresi e 18 quintali di polipo per oltre 8 mila Pucce salentine. Cinque mila le spianate casentinesi con porcini e tartufo toscano, 450 i kg di Pastin, piatto di strada bellunese. Il tutto accompagnato da Birra StreetFood, oltre 9 mila i litri somministrati sommando i vari eventi.