Torna Toscana da bere, il viaggio tra i cocktail bar del Granducato: da un’idea di Federico Bellanca, ogni settimana passiamo in rassegna i luoghi del “bere bene” miscelato. Oggi andiamo a Arezzo per scoprire Caffè dei Costanti
Ci sono luoghi in ogni città, testimoni di particolari momenti o di intere epoche della vita della città stessa. Il Caffè dei Costanti è per Arezzo uno di questi luoghi. Situato in pieno centro storico, il Caffè ha visto Arezzo passare dalla Toscana Granducale all’Italia unita.
Aperto nel 1804, nel ridotto della Civiltà Accademica dei Costanti, è inizialmente un caffè d’élite, inaccessibile alla cittadinanza, potendolo frequentare soltanto Soci Accademici Fondatori e i nobili delle famiglie più importanti. E solo negli anni seguenti all’Unità d’Italia che il Caffè cessa di essere un luogo esclusivo dell’Accademia, e diviene un vivace punto di incontro aperto a tutta la cittadinanza. Quando nel 1886 si inaugura la stazione ferroviaria di Arezzo.
Per collegarla con il centro cittadino viene aperta l’attuale via Guido Monaco. La facciata del Caffè non è più chiusa da un’angusta viuzza, ma si affaccia nella nuova piazza San Francesco, che diviene il salotto buono della città, con i suoi tavolini sotto un ampia tenda parasole e i suoi lampioni a gas. Il Caffè vuole ora richiamare i passanti, trasformandosi in Caffè Chantant e agli inizi del secolo diviene anche ristorante.
Il Caffè resta con il suo con i suoi specchi, degli stucchi di aretini illustri, dei marmi rossi dei tavoli e del legno degli arredi in ambienti uno dei punti di riferimento degli Aretini, e non è un caso che nel 1997 venga scelto per l’ambientazione di alcune scene del film premio Oscar di Roberto Benigni “La vita è bella”.
Dal 6 dicembre 2007 il Caffè dei Costanti è stata acquisita e ristrutturato da Marco Grotti e Pietro Brocchi i quali con enormi sforzi lo hanno completamente ristrutturato portando linfa nuova e un adeguamento di tempi odierni, raggiungendo risultati importanti come nel 2009-10 è risultato miglior Bar d’Italia “Gambero Rosso” caffè storici.
Grazie all’esperienza di Marco nel mondo del bartending, (che oltre ad essere il proprietario già a vent’anni stava dietro al bancone, ed è stato anche istruttore Aibes) affiancato da Jacopo Sabatini (tornato in patria forte di un’esperienza in Inghilterra), nell’ultimo decennio il Caffè ha saputo valorizzare anche la miscelazione, proponendo i grandi classici, tenendo sempre con un occhio sulle ultime tendenze di mercato, anche grazie alle guest night mensili ad opera di Andrea Marangio (che oltre ad essere un grande professionista è anche il titolare del sito Barman Italia).