venerdì 26 Aprile 2024
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Toscana: al Castello di Fighine brilla la stella di chef Antonio Romano

Grazie ai coniugi sudafricani Max e Joy Ulfane, lo storico Castello di Fighine di San Casciano dei Bagni (Si) è un resort di lusso dove opera il giovane chef stellato Antonio Romano

Lo storico Castello di Fighine di San Casciano dei Bagni (Siena), arroccato su una splendida collina che domina la campagna circostante, con la sua Pieve di San Michele Arcangelo, il suo teatro e i suoi splendidi giardini, è oggi un resort di lusso grazie ai coniugi di origine sudafricana Max e Joy Ulfane, che hanno intrapreso un’importante opera di restauro con l’obiettivo di restituire al luogo il suo fascino originario.

Varcata la porta del castello una breve passeggiata conduce l’ospite alla scoperta dell’omonimo ristorante, alla cui direzione vi è il tristellato chef di origini tedesche, ma trapiantato in Italia, Heinz Beck, che ha affidato la guida del locale toscano (una stella Michelin) al giovane e validissimo chef Antonio Romano. (il secondo da sinistra, nella foto).

Nonostante la giovane età, appena 27 anni, Romano vanta importanti esperienze, prima a Londra nella cucina del Dinner by Heston Blumenthal, poi a La Pergola di Roma e ad Attimi di Milano, entrambi locali ‘firmati’ da Heinz Beck, dove, prima di trasferirsi in Toscana, primeggia nel prestigioso premio Fine Dining Lovers Food for Yought Award di S.Pellegrino Young Chef con il suo piatto Roma Locuta, che sta per ‘Roma si è espressa’.

Accoglienti salette interne e una splendida terrazza panoramica immersa tra rose e glicini predispongo l’ospite all’interno di questo maniero a una degustazione di una cucina ricca di gusto ed emozioni, unita a quel tocco di scenografia che non risponde a copioni già scritti ma all’estro e al carattere dello chef.

D’obbligo l’assaggio della Mousse di foie gras, pesca e nocciole, il Bottoncino di cinta senese con cicoria e mandorle (foto in alto), la Triglia e consistenze di sedano, il Piccione con funghi, legumi e pino mugo e la Pesca, fiori di sambuco, stracchino e mandorle. Il tutto proposto in tavola con grande professionalità da un valido team coordinato dal maitre Giorgio Fassio, composto dalla giovane Giulia Berhane e dal sommelier Milo Busolin.

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