Torna Toscana da bere, il viaggio tra i cocktail bar del Granducato: da un’idea di Federico Bellanca, ogni settimana passiamo in rassegna i luoghi del “bere bene” miscelato. Oggi andiamo a Viareggio per scoprire il Garnish
Essere un viaggiatore è uno stato mentale, non solo fisico. Per raccontare la storia di Garnish, il primo vero e proprio cocktail bar di Viareggio è necessario partire da quella di Ricardo Salgado, l’uomo di punta dietro al bancone. Il bartender di origine sudamericana (Uruguayano e Argentino) è infatti un viaggiatore nell’anima, e questa sua vocazione all’internazionalità la si ritrova in ogni sua creazione dietro il bancone.
Arrivato in Italia (proprio in quel di Viareggio) nel 2003, all’età di 15 anni, è cresciuto qui per poi trasferirsi a Firenze in cerca di lavoro. Qui trova il suo primo impiego al famoso Rivalta, il locale dove più di ogni altro è nata la New Wave fiorentina e poi toscana della mixology. Entrato come cameriere, la fortuna gli viene incontro e a seguito di una dimissione inaspettata si trova proiettato dietro il bancone, ruolo che non abbandonerà mai più.
Un talento innato quello di Ricardo, che da autodidatta in poco tempo non solo ha imparato il mestiere, ma ha anche saputo metterci il suo estro. Dopo un paio di anni era già il responsabile del bar del locale, ma ancora non gli bastava. Il suo sogno era quello di tornare in Versilia e portare le sue conoscenze al servizio della sua Viareggio. Ed è qui che decide di mettersi in società con Luca Bertuccelli e di dare vita al progetto Garnish, un locale estremamente avanzato che propone cocktail classici e signature, provando a mettere nel bicchiere il maggior numero di prodotti homemade possibili, dagli sciroppi ai liquori, dallo zucchero ai bitter, fino ai blocchi di ghiacci tagliati a mano.
Nel locale aperto dall’aperitivo a notte inoltrata è possibile assaggiare ogni sei mesi le nuove invenzioni grazie ad un menù sempre aggiornato, ma il punto di forza del locale è senza dubbio la volontà dei due soci di creare cocktail su misura del palato del consumatore, una politica vincente che ha portato in breve tempo una clientela di appassionati e neofito ad innamorarsi del locale. D’estate l’atmosfera diventa unica, con i tavolini all’aperto all’ombra della Torre Matilde, dove godersi tutta la serata, magari con la compagnia di un DJ Set.