martedì 16 Aprile 2024
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C’è anche un “petalo” toscano nell’avveniristica “Ocean Flower Island” in Cina

La catena I’ Tuscani – tre locali a Firenze, con i classici delle tipicità locali – è stata scelta dal colosso cinese Evergrande group per rappresentare la cucina toscana nel “petalo” dedicato alla ristorazione della avveniristica “Ocean Flower Island”, l’isola artificiale al largo della costa nord di Danzhou (Hainan) in Cina

ocean flower island

Sta sorgendo un’isola artificiale a forma di fiore – non a caso si chiama “Ocean Flower Island” – al largo della costa nord di Danzhou (Hainan) in Cina, e nel “petalo” dedicato alla ristorazione ci sarà un pezzo di cucina toscana. L’unico rappresentante del Granducato chiamato a far conoscere i piatti toscani a una potenziale platea di 20 milioni di visitatori annui non è uno dei grandi brand del made in Tuscany, né una delle casate nobiliari celebrate per i vini.

È invece I’ Tuscani, la catena di ristoranti che su Firenze conta tre punti vendita (via de’ Federighi, via Dante Alighieri e via de’ Vagellai) con cucina tradizionale, dai taglieri di salumi & formaggi alla bistecca. Se gli altri “petali” sono dedicati alla ricettività, con nomi che spaziano da Hilton a Lafayette, quello allestito per la ristorazione internazionale oscilla tra i ristoranti russi, quelli francesi, i thai e così via.

“Quando Evergrande ci ha contattato – racconta Enrico Burberi, titolare de I’ Tuscani insieme a David Dubois e Alberto Florindo – all’inizio abbiamo pensato a uno scherzo, considerando che il gruppo è proprietario della più grande squadra di calcio cinese e di innumerevoli altre attività. Poi sono venuti in visita quattro manager, e in seguito ci hanno invitato a passare una settimana lì a vedere l’andamento dei lavori per la costruzione della Ocean Flower Island. E posso confermare che saremo gli unici toscani presenti sul fronte food: certo, non potremo importare il manzo italiano per le bistecche ma ci appoggiamo sull’Angus australiano”.

I 'tuscani ocean flower island

Tutto ciò accadeva un anno e mezzo fa. Nel frattempo l’isola è stata completata, anche se l’inaugurazione è slittata di qualche mese per dare modo alle autorità cinesi di sistemare questioni di tutela ambientale. La dependance cinese di I’ Tuscani (che si può leggere sia all’italiana che all’inglese…) sorgerà accanto a una riproduzione del campanile di San Marco, simile a quelle già presenti a Las Vegas o Macao, con le quali la “Ocean Flower Island” condivide la stessa attitudine al gambling.

“Porteremo in Cina lo stesso format – aggiunge Burberi – con manager italiani (sia in cucina che in sala) e manodopera locale, con circa 20 dipendenti. Siamo in affitto per otto anni, tre dei quali senza dover pagare affitto né utenze, ed è stato sufficiente un investimento da 200mila euro. La Evergrande stima che nel primo anno la Ocean Flower Island riceverà 5 milioni di visitatori, che a regime dovrebbero diventare 20 milioni. Come ci hanno trovato? È presto detto: ci hanno spiegato che da una ricerca su Baidu (il Google cinese, ndF) è emerso che come I ‘Tuscani compariamo come secondo risultato sui motori di ricerca, grazie alle recensioni di chi ci è venuto a trovare a Firenze. E da lì è nato tutto”.

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