Imparare a cucinare per migliorare l’autostima, conquistare la propria autonomia e, eventualmente, un futuro professionale. Parte dall’Emilia Romagna il progetto in collaborazione con l’Associazione Genitori Ragazzi Down
Riunire in una vera aula di cucina un gruppo di ragazzi con la sindrome di Down o altri handicap, al fianco di chef professionisti che insegneranno loro a preparare ricette anche complesse. Un momento di impegno e condivisione che farà sentire gli allievi più autonomi e felici dei risultati raggiunti.
È questo lo spirito con cui è nato “Un futuro da Chef – Brigate del Cuore”, il progetto per favorire l’integrazione sociale di queste categorie di persone che hanno solo bisogno di una spinta per acquisire una serie di competenze che potrebbero servire anche per un inserimento lavorativo.
Due corsi di cucina a Bologna
Si inizierà dalla città di Bologna ma l’obiettivo degli organizzatori, tra cui La Gazzetta del Gusto, è far diventare il format itinerante magari inserendo corsi di sala o di barman.
Le prime due lezioni in programma si svolgeranno il 9 e 17 settembre (alle ore 17.00) presso la scuola Otto in cucina, situata nel quartiere Santa Viola del capoluogo emiliano.
L’Associazione GRD Bologna Genitori Ragazzi Down, che ha aderito all’iniziativa, porterà in aula alcuni giovani che segue che saranno impegnati nei corsi “Torte decorate con cioccolato plastico” e “Sfoglia: tagliatelle e tortelloni”, un classico della cucina emiliano-romagnola.
Antonella Misuraca, Presidente e Responsabile Progetti dell’Associazione GRD Bologna Genitori Ragazzi Down spiega: «Il progetto ci è piaciuto subito perché riteniamo che la cucina possa essere un ottimo ausilio per facilitare lo sviluppo delle potenzialità dei ragazzi Down o con altri handicap. È molto importante che questi ragazzi si riconoscano capaci, che crescano in autostima potendo dire di aver imparato qualcosa che va oltre il semplice svolgimento di attività quotidiane. La disabilità intellettiva dei giovani che seguiamo come associazione, spesso li tiene ai margini della vita sociale e invece in loro c’è la voglia di mettersi in gioco con entusiasmo».
Ogni allievo avrà una propria postazione di lavoro con tutti gli attrezzi di cucina e sarà affiancato dagli educatori dell’associazione. I docenti faranno in modo di rendere le lezioni piacevoli e proficue, sollecitando anche l’interazione tra i ragazzi per alcune fasi delle preparazioni. Alla fine del corso ci sarà un momento conviviale per mangiare insieme le ricette preparate.
«Siamo molto felici di ospitare la prima edizione di questa bellissima iniziativa, – afferma Simona Guerra, Presidente di Otto in Cucina. Da sempre promuoviamo la cultura gastronomica a 360 gradi e abbiamo già organizzato dei corsi con i bambini; ogni volta ci entusiasmano per la creatività e la capacità di apprendere in poco tempo, divertendosi. Questa sarà una nuova sfida con ragazzi ancora più speciali, nei cui occhi si legge la voglia di vivere e di scoprire quanto possano concretizzare con le proprie mani. Credo che sia il modo migliore per non sentirsi diversi».
L’idea nasce dalla rivista enogastronomica La Gazzetta del Gusto a cui fare riferimento per eventuali informazioni (info@gazzettadelgusto.it).