Tre rappresentanti ciascuno, con altrettante case vinicole di assoluto pregio: sono la Toscana e il Veneto, a dividersi la piazza d’onore di una delle cene più prestigiose del Vinitaly. Per celebrare il venticinquesimo anniversario dell’Associazione italiana Donne del Vino alla kermesse veronese verrà organizzata un’importante degustazione: 10 produttrici italiane di vino presenteranno altrettanti vini dell’annata 1988. Vini di 25 anni per celebrare i 25 anni dell’associazione, insomma, durante una degustazione che sarà condotta da Alessandro Torcoli di Civiltà del Bere. Ecco le aziende presenti:
Allegrini (Veneto), vino La Poja, presentato da Marilisa Allegrini
Marchesi Antinori (Toscana), vino Cervaro della Sala, presentato da Albiera Antinori
Braida (Piemonte), vino Bricco della Bigotta (Barbera d’Asti doc), presentato da Raffaella Bologna
Castello di Querceto (Toscana), vino Il picchio (Chianti Classico docg), presentato da Maria Antonietta Corsi Francois
Grotta del Sole (Campania), vino Asprinio d’Aversa (Spumante metodo classico), presentato da Elena Martusciello
I Balzini (Toscana), vino White Label, presentato da Antonella D’Isanto
La Scolca (Piemonte), vino Gavi de Gavi, presentato da Chiara Soldati
Lungarotti (Umbria), vino Rubesco Riserva Villa Monticchio (Torgiano Rosso doc), presentato da Chiara Lungarotti
Masi (Veneto), vino Vaio Armaron (Amarone della Valpolicella doc), presentato da Alessandra Boscaini
Zenato (Veneto), vino Amarone della Valpolicella Classico doc, presentato da Nadia Zenato
“Con molta modestia – spiega Antonella D’Isanto dei Balzini – io e mio marito Vincenzo siamo molto orgogliosi che questo evento veda protagonista anche la nostra White Label, una produzione di circa cinquemila bottiglie, fatta agli esordi da Vincenzo, con l’aiuto del grande Giulio Gambelli, e dimostra come già allora amasse produrre vini ideali da invecchiamento”.
“E’ un’ottima occasione – aggiunge Antonietta Corsi Francois del Castello di Querceto – per esaltare la longevità dei nostri vini. Ricordo quella del 1988 come un’estate calda, soleggiata e secca. Insieme al 1985, quella è stata una delle migliori annate del decennio per il nostro vino”.
“Venticinque anni sono sempre da celebrare – conclude Albiera Antinori dei Marchesi Antinori – specie oggi, in un momento in cui in altri settori le donne stentano ancora ad affermarsi in ruoli di prestigio. Ricordo l’annata 1988 perché fu la mia terza vendemmia nel vigneto della Sala, era un’estate calda e asciutta. Il risultato è stato un vino bianco che ancora oggi stupisce, perché non sono molte le bottiglie che mantengono così a lungo freschezza e spessore”