domenica 28 Aprile 2024
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Marisa Laurito: “Venticinque anni dopo, il babà è (ancora) una cosa seria”

A 25 anni dalla performance a Sanremo con “Il babà è una cosa seria”, la soubrette, attrice e cantante (ora anche artista) napoletana Marisa Laurito ci racconta il suo rapporto con la cucina e del proliferare dei fornelli in tv e sul web, ma ci parla anche delle cucine regionali italiane

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Sono passati oltre 25 anni da quando salì sul palcoscenico dell’Ariston per dichiarare il suo amore per il babà napoletano cantando il brano “Il babà è una cosa seria” tra gli applausi di Sanremo. Da quel momento, la soubrette napoletana Marisa Laurito – all’epoca, nel 1989, già lanciatissima come volto noto della Tv da Renzo Arbore e Quelli della notte – ha fatto della cucina il suo secondo amore. Oddio, forse il terzo, considerato che oggi Marisa si occupa di musica, teatro e arte, sia pittura che scultura. L’abbiamo incontrata a Pitti Uomo, dove si è esibita ina una performance canora e un monologo come ospite del brand napoletano Ultural. La rivedremo presto a teatro, in tournée con lo spettacolo “Sud & South”, e nelle gallerie d’arte di Roma e Miami.

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Marisa (nella foto in alto con il “Forchettiere”), che importanza ha avuto la cucina nella sua vita?

Da sempre è una parte integrante della mia vita: la cucina – come si dice dalle nostre parti – aiuta a passare la giornata, è uno di quegli elementi che attengono alla sacralità della vita. È qualcosa di godurioso, che coltivo da anni con grande piacere. Creare un buon piatto fa a tutti gli effetti parte dei benefici della bellezza stessa della vita.

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Oggi tv e internet pullulano di ricette. Secondo lei c’è ancora spazio per connubi tra spettacolo e cucina?

Assolutamente sì: se le cose vengono fatte per bene c’è sempre spazio per nuove idee e nuovi personaggi. Ciò che non va bene sono gli eccessi: come al solito, il troppo stroppia ed è facile che anche nel mondo della cucina si possa cadere nel trash e nel banale. La cucina italiana è ancora viva, così come le sue declinazioni regionali: personalmente prediligo quella napoletana e quella emiliana, ma ovunque si va in Italia si casca in piedi. Certo, anche la cucina italiana è minacciata da fattori come l’uso degli Ogm, la tendenza al molecolare e a un naturismo sempre più estremo.

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Insomma, Marisa Laurito, 25 anni dopo il babà è ancora una cosa seria?

E certamente, lo è tuttora. Il babà in fondo è uno stratagemma, è un talismano, è uno dei modi di affrontare la giornata con lo spirito giusto. Quando ci sentiamo tristi, i modi per ritirarsi su di morale sono tre: fare l’amore, mangiare un piatto di pasta, e – naturalmente – concedersi un buon babà.

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