sabato 27 Aprile 2024
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Un caffè in mezzo ai gatti: anche Firenze avrà la sua prima “gattoteca”

L’Asia, e le sue contaminazioni, stanno conquistando sempre più spazio – e rilevanza - nel panorama enogastronomico toscano che ad inizio febbraio sarà arricchito dal primo "Neko café" fiorentino, in via Verdi.

Le contaminazioni nipponiche hanno, poco a poco, conquistato il panorama occidentale con la curiosità e la novità tipica della corrente nikkei; ultimo – solo in ordine temporale – è il fenomeno dei Neko café. La spiegazione del format sta tutta nel nome Neko – 猫 – che in giapponese significa gatto. Parliamo infatti di una caffetteria “gestita” da gatti che possono interagire – sempre che ne abbiano voglia, naturalmente – con la clientela, il tutto supportato da numerosi studi medici che parlano di numerosi benefici sull’apparato cardiovascolare. La popolarità di questo format in Giappone è da attribuire soprattutto ai divieti vigenti in molti condomini e complessi residenziali che impediscono di ospitare animali nei propri appartamenti, privando così la popolazione della compagnia che un’animale può fornire in una metropoli dilaniata dalla velocità e dall’insufficienza di rapporti umani.

Neko Café
© Credit Plannetekker

La prima apertura in Europa è da datare nel 2012, a Vienna, mentre in Italia il primato spetta al MiaGola Café di Torino nel 2014 che da apripista ha spianato la strada a varie attività lungo lo stivale, e dopo 10 anni esatti sarà il turno di Firenze con “Cat Café Firenze – Your purryfect happy experience” grazie alla siciliana Mirella Giachinta, adottata ormai vent’anni fa dal capoluogo toscano. Dopo una lunga carriera nel settore turistico, ha deciso di unire le sue passioni per crearne un nuovo lavoro dopo il terremoto generato dall’arrivo del Covid.

Il bar nascerà in via Verdi 18r, poco lontano da Santa Croce, e avrà come protagonisti cinque degli otto gatti che oggi vivono con Michela; quattro maschietti, adottati da una cucciolata, e una bengala scartata da un allevamento che potranno girare liberi fra i clienti – circa 35 posti a sedere divisi in tre sale per un totale di 100 metri quadrati – e rubare qualche coccola in cambio di una buona dose di fusa rinvigorenti.

Gatto che dorme dietro a piatto di pancake
©Foto di darkness_s da Pixabay

I “Beatles felini”, così chiamati dopo un contest Instagram lanciato dalla titolare –naturalmente la femminuccia si chiama Yoko- hanno circa sette mesi, e gli avventori più assidui li accompagneranno lungo tutta la crescita. Il Cat Café di Firenze, secondo in Toscana dopo la sfortunata parentesi di un precursore pratese chiuso con la pandemia, sarà aperto dalle 7.30 alle 20.30 coprendo dalla colazione all’aperitivo. Al momento non è presente una cucina ma, grazie a piatti freddi e a fornitori scrupolosamente selezionati, sarà possibile anche pranzare insieme ai “MicioBeatles”.

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Antonio Galdi
Antonio Galdi
Antonio Galdi, classe 00, si laurea nel 2022 in scienze gastronomiche mediterranee presso l’università di Napoli Federico II. Inizia a lavorare come aiuto cuoco in vari alberghi e ristoranti ma dopo un master in critica enogastronomica, inizia a pubblicare i suoi primi articoli. Adora la cultura pop legata al cinema, alla musica e alla letteratura italiana.

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