sabato 20 Aprile 2024
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Milano, la gelateria gluten free Crema inaugura i cocktail-gelato

Esempio di resilienza, a Milano “Crema – Alta Gelateria” ha operato sin dagli esordi facendo incetta di premi nel periodo post-lockdown. E ora apre ai cocktail gelato con una selezione griffata Dom Carella

Aperta nel luglio dello scorso anno nella zona di Citylife, dopo il primo tragico lockdown, Crema Alta Gelateria ha fatto incetta di premi: 3 coni Gambero Rosso e Premio come novità dell’anno per la Lombardia. Nata dalla collaborazione fra Giorgio Bulgari, imprenditore dell’omonima famiglia e il gelatiere romano Claudio Torcè, Crema si è subito fatta notare per le scelte azzardate dei due soci.

Gelato senza glutine né lattosio

I gelati sono tutti privi di lattosio come i coni gluten free. Dal laboratorio a vista escono oltre 60 varietà di gelato e più di 30 di sorbetto, dolce e salato partendo da materie prime eccellenti come il limone della costiera amalfitana, il pistacchio di Bronte, la nocciola di Alba Igp, il Passito di Pantelleria Doc, la liquirizia di Calabria, Gongorzola Dop e tanti altri.

A frenare l’ascesa di Crema arriva il secondo lockdown e, quello che poteva essere un disastro diventa, in realtà un’opportunità. I dipendenti mantengono il loro posto di lavoro occupandosi delle consegne a domicilio mentre Bulgari decide di aprire una nuova gelateria.

Nuova apertura

Il tempo delle chiusure forzate viene impiegato per la ricerca e la ristrutturazione del nuovo locale che apre i battenti lo scorso luglio in piazza Napoli. Il concept è lo stesso: laboratorio a vista, gluten e lactose free.

Cognac Flip

Ma con la nuova Crema arriva anche una nuova proposta, i gelato cocktail. Dalle 18 a mezzanotte l’aperitivo o il dopocena si risolve con una sorta di “mangia e bevi” che unisce la componente alcolica a un gelato o un sorbetto che ricreano l’aromaticità del miscelato.

Cocktail con gelato

Dom Carella, bartender di valenza internazionale e titolare del Cà-ri-co (Casual Risto Cocktail) di Milano ha rivisitato i classici della mixology in chiave gelato. Così il Martinis vede il gelato all’oliva di Cerignola accompagnarsi con vermouth secco e gin o vodka. Il Mi-To è reso da vermouth rosso e sorbetto al Campari mentre il Godfather da whisky e gelato di mandorla e agrumi. C’è anche il Manhattan fatto con bourbon whiskey, sorbetto di vermouth rosso e angostura bitter, il Piña Colada con pineapple rum e gelato al cocco e il Cognac Flip con cognac e gelato di crema e scorza di limone.

Martinis

Ma non è aperitivo senza stucchini e così da Crema stanno lavorando per creare dei finger food magari rielaborando il gelato all’Asiago e fichi secchi o quello al Gorgonzola o quello alla crema di sedano fresco o ancora quello al Grana o al Cacio e Pepe.

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Emiliano Wass
Emiliano Wass
Antropologo, docente universitario, consulente editoriale, traduttore e curatore. All'enogastronomia arriva dall'antropologia, convinto che il cibo sia l'unico vero elemento identitario delle persone. Ha svolto lavoro di campo in Messico, occupandosi di diritti e tradizioni indigene. Ha scritto su Finzioni, Doppiozero, Scrivo.me, Distillerie.it.

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