mercoledì 24 Aprile 2024
HomeNewsCucinare "guidati" dallo...

Cucinare “guidati” dallo chef: ecco il social dinner ai tempi del Covid-19

Complice il distanziamento, il ristorante Vitique di Greve in Chianti ha lanciato due proposte: un table chef in remoto e un social dinner in cui cucinare (e mangiare) gli stessi piatti in videoconferenza. Ecco com’è

Potrebbe essere definita l’evoluzione del social dinner, in questi tempi di distanziamento sociale forzato: esperienze come cenare insieme a sconosciuti condividendo le stesse portate, o cenare avendo al tavolo lo chef pronto a rispondere a ogni curiosità (gastronomica, almeno) sembravano destinate ad essere congelate in attesa di tempi migliori, ma qualcuno ha trovato il modo di rendere possibile – e piacevole – questo tipo di situazione.

Se ristoranti stellati hanno ideato il delivery accompagnato dal video tutorial dello chef (come nel caso dello chef Juan Quintero a Borgo San Felice e del suo “Be with us gourmet kit”), più articolata è la proposta di Vitique, ristorante di Greve in Chianti, il cui staff ha ideato un paio di proposte, che partono entrambe dall’idea di consegna al domicilio dei commensali: da un lato il table chef “virtuale”, in cui lo chef Antonio Guerra aiuta i partecipanti – ognuno dei quali è nella cucina di casa propria – a preparare i piatti di un menù completo, dall’antipasto al dolce; dall’altro il social dinner in cui un gruppo di amici o colleghi può assaggiare gli stessi piatti discutendone davanti allo schermo del pc o del telefono.

Nel caso specifico, l’esperienza che abbiamo vissuto – in compagnia dei colleghi Elisabetta Failla, Emanuele Gobbi, Raffaella Galamini e Roberta Perna – è stata a cavallo tra le due proposte. Prima sono arrivati a casa di ognuno gli ingredienti (sia crudi sia semilavorati, come un gazpacho realmente memorabile), poi all’ora concordata breve “tutorial” di chef Antonio su come utilizzare al meglio le materie prime e il vino in abbinamento, un Chianti Classico Lamole di Lamole 2016 che si è rivelato in grado di reggere l’intero menù.

Passo dopo passo, ognuno a casa sua, i commensali hanno potuto replicare uno dei grandi classici di Antonio Guerra come le seppie e spugnole, così come – per secondo – il cervo scottato, asparagi, mela cotogna e camomilla. Certo, la mancanza del “fattore G” (dove G sta per Guerra, la cui abilità manuale marca il confine tra ciò che possiamo fare noi comuni mortali e uno chef professionista, a parità di ingredienti) si nota, ma piatti come le capesante con gazpacho di datterino ed erba cipollina ci sono andati piuttosto vicino.

Rimani aggiornato: iscriviti!

ARTICOLI SIMILI

Nell'ultimo anno oltre 250 locali si sono affidati a Incrementoo, segno che un approccio innovativo al marketing ristorativo porta risultati

DELLO STESSO AUTORE

Continua a leggere

Mixology, l’ultima frontiera: alla cocktail week di Udine il pairing con gli insetti

Udine: torna la Cocktail Week tra guest con barman di spicco, cene in stile asiatico, tattoo, ikebana e… pairing con gli insetti: dal 25 aprile al 2 maggio ricco carnet di appuntamenti all’insegna delle contaminazioni sensoriali col mondo orientale. Ecco tutti gli eventi

Fiesole, tre fil rouge per il menù d’esordio di Antonello Sardi al ristorante Serrae

Il menù d'esordio dello chef fiorentino al ristorante Serrae dell'hotel Villa Fiesole - nell'omonima cittadina - punta sull'uso di fondi diversi, su sapori netti e sulla valorizzazione dei vegetali del territorio

Dove mangiare all’aperto a Roma? Otto locali tra pop e gourmet

Tra le tante opzioni che riserva Roma, abbiamo selezionato otto ristoranti dove poter mangiare all’aria aperta e godere di ottimi menu stagionali sotto il cielo della città eterna.