sabato 27 Aprile 2024
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Lo chef Daniele Pescatore trova casa (a pranzo, per ora) da Romualdo Rizzuti

Lo chef Daniele Pescatore trova casa alla corte dell’amico e corregionale Romualdo Rizzuti, a Gavinana: in attesa di sviluppi sul suo futuro al Grand Hotel Villa Medici, a pranzo lo chef dà sfogo al suo spirito partenopeo con un degno contraltare alle pizze del “folle” Romualdo

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Ci sono amicizie che, al pari di certi amori, “fanno dei giri immensi e poi ritornano” (op. cit.). Una di queste, mutatis mutandis, è quella che lega i campani Daniele Pescatore e Romualdo Rizzuti. Il primo, ufficialmente la sera di stanza al Grand Hotel Villa Medici, da qualche tempo a pranzo ha trovato casa – pardon, fornelli – dal secondo. A Gavinana, dove la scorsa estate Romualdo ha inaugurato le sue “Follie”, adesso ai primi e alle sfiziosità di stampo partenopeo ci pensa Daniele Pescatore.

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Le abbiamo assaggiate, passando da un’amuse bouche di pasta – al dente, come vuole la tradizione – moscardini, patate e scaglie di provolone (in alto) a un antipasto mutato dal ricco patrimonio del fritto napoletano, le crocché di patate e la mozzarella in carrozza (in basso). Due piatti che già segnano un cambio di passo rispetto all’offerta extra-pizza che di solito si affianca a Marinare e Margherite. Pur tenendo la pizza come core business, insomma, in via Erbosa c’è materiale in abbondanza anche per soddisfare chi non ama questa specialità patrimonio Unesco.

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Il menù griffato Daniele Pescatore delle Follie di Romualdo riserva poi a pranzo un’insalata tiepida di mare con cozze, vongole, gamberetti e totani ognuno cotto singolarmente al vapore e poi assemblati insieme su un letto di purè e finocchio. Coerentemente con la cucina di Pescatore, che fa della materia prima sic et sempliciter la sua cifra distintiva, è un piatto dove il pescato viene lavorato il meno possibile, rispettandone quindi le caratteristiche naturali.

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E veniamo al piatto forte, non fosse altro che per Daniele Pescatore è una scommessa sicura: gli gnocchi alle vongole con una zuppetta di mare. Accostamento non così usuale per il formato di pasta, è vero, ma in fondo qual è il valore aggiunto di uno chef se non quello di far dialogare nello stesso piatto elementi che magari fino a quel momento erano stati poco amalgamati? Valore aggiunto sono le dimensioni, piuttosto generose.

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Una curiosità della pizzeria-ristorante del duo Romualdo & Pescatore sta nel menù: oltre alla grande lavagna all’ingresso del locale di Gavinana, infatti, la carta che arriva al tavolo dei commensali ricorda molto i “tariffari” che venivano affissi nelle case di tolleranza di inizio Novecento. Non a caso, resta la dicitura “prestazioni della casa”, e nessun dubbio che queste si limitino a pizze e sfizi leciti. Scorrendone le voci, ecco le pizze (più il Gateau di patate e tartufo), i primi e il resto, fino alle salviette e sapone offerte dalla casa (di tolleranza?).

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Daniele Pescatore e Romualdo Rizzuti si erano ritrovati sul mercato più o meno nello stesso periodo, l’anno scorso, e diversi rumors cittadini li volevano prossimi a qualche iniziativa gastronomica insieme. Ma in affari, così come in cucina, i tempi sono importanti: ci sono voluti mesi, ma alla fine i due amici ce l’hanno fatta. Per ora solo a pranzo. Ma certe amicizie – dicevamo in apertura – si misurano sulla qualità, non sulla quantità.

 

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