sabato 27 Aprile 2024
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Estate, ecco tre posti da provare che i fiorentini ancora non conoscono

D’estate fioriscono i ritrovi all’aperto, a Firenze: insieme a quelli più conosciuti, ecco tre proposte per un aperitivo o una cena in luoghi che i fiorentini stessi ancora non conoscono

Come ogni anno, con l’arrivo dell’estate si moltiplicano i luoghi dove trascorrere piacevoli ore all’aperto. Anche a Firenze – dove non mancano sia gli evergreen come il Molo5, Villa Vittoria, l’Off bar alla Fortezza, le installazioni alle Cascine o al Forte Belvedere sia le novità come il The Lodge – c’è spazio per locali che in molti casi gli stessi fiorentini non conoscono, o che almeno non hanno ancora raggiunto (per scelta, spesso) il ruolo di “must” dell’estate. E che forse trovano proprio in questa loro fuga dai ‘grandi numeri’ il proprio elemento distintivo. Eccoli:

Jardin La Ménagère (Riva Loft, via Baccio Bandinelli)

Lo avevamo scritto qualche tempo fa: contemporaneamente alla cessione della gestione dell’area food all’interno di The Student Hotel e alla ristrutturazione dello storico locale di via Ginori, per la Ménagère arriva la liaison estiva – curata dall’architetto Claudio Nardi – con il giardino segreto del Riva Loft. Ha aperto infatti il “Jardin La Ménagère”, experience restaurant che dà nuova vita allo spazio verde dell’elegante location affacciata sull’Arno con ingresso da via Baccio Bandinelli, frutto di una recente ristrutturazione.

Qui lo chef israeliano Erez Ohayon (già stella Michelin presso La Bottega del Buon Caffè) propone un menu à la carte e due percorsi di degustazione (75 e 85 euro) in linea con la sua filosofia di cucina, legata al rispetto della materia prima. Al centro della proposta gastronomica, riservata sia agli ospiti di Riva Loft che ai clienti esterni, piatti che evocano un mix di culture e Paesi, attraverso materie prime esclusivamente locali e preparazioni maniacalmente artigianali.

Bar Bar (via della Luna)

Ricavato all’interno di una vecchia fabbrica fiorentina di graniglie, quindi esempio di recupero industriale, il BarBar è realmente ciò che più si avvicina a un “secret garden”, perché via Luna – una traversa di via Gioberti – è una di quelle strade in cui non ci si trova a passare per caso. Ma una volta raggiunto l’indirizzo giusto, si scopre una sorta di ristorante di quartiere, tranquillo e riservato, dove concedersi un cocktail (barman Gabriele Stellittano) e un piatto in accompagnamento da scegliere in un menù corto ma curato.

Caratteristiche di BarBar (sì, ripetuto due volte a voler simboleggiare le due anime, gastronomica e mixologist) sono l’attenzione al green testimoniato dalla presenza di piante inusuali, così come al mondo del design frutto di un’attenzione in famiglia a questo settore. Il locale sviluppa un format di cucina veloce di sostanza, in un ambiente polivalente che ospita late breakfast, business lunch, eventi e serate musicali. Il tutto con uno sguardo cosmopolitan: ogni domenica il brunch è ispirato a Paesi diversi – dagli Usa al Sudamerica, dall’Etiopia al Kenya – selezionati dallo chef Vanni Romoli (già al Filipepe) in base alle esperienze maturate durante i suoi viaggi in giro per il mondo, per assecondare la passione per la fotografia.

Harry’s Bar – The Garden (via Il Prato 42)

Da poche settimane ha preso vita Harry’s Bar The Garden, all’interno del giardino del Grand Hotel Villa Medici. Un progetto che porta il brand della ristorazione e della mixology negli spazi verdi dell’albergo del gruppo Sina, per offrire alla città di Firenze la possibilità di vivere e scoprire un luogo che unisce l’atmosfera di un hotel 5 stelle e la cucina di Harry’s Bar.

Dalle tipiche tovaglie dello stesso iconico colore di quelle dell’Harry’s Bar sul lungarno Vespucci al menù, il “raddoppio” a Porta al Prato non ha spostato l’offerta gastronomica che ci si aspetta di trovare nel mondo Harry’s Bar. Nelle carte del bistrot e del ristorante sono così presenti tutti gli evergreen della “cucina della memoria” di Harry’s Bar, dai tagliolini gratinati al prosciutto al carpaccio di manzo fino al cocktail di gamberi o al pollo al curry. Sul fronte mixology, invece, all’immancabile Bellini si affianca il cocktail di nuova creazione Pink 53, oltre ai classici Negroni, Bellini e Martini Harry’s. Infine, la pizza napoletana, con 4 variazioni su tema, dalle classiche Margherita e Marinara fino alla pizza “special” a gusto del pizzaiolo.

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Marco Gemelli
Marco Gemelli
Marco Gemelli, classe ’78, giornalista professionista dal 2007. Dopo anni come redattore ordinario al quotidiano Il Giornale della Toscana, dove si è occupato di cronaca bianca e nera, inchieste, scuola e università, economia, turismo, moda ed enogastronomia, è passato alla libera professione. Oggi collabora con diverse testate online e cartacee, tra cui Il Giornale, Forbes, l'Espresso, Wine & Travel. È membro della World Gourmet Society e dell’Associazione Stampa Enogastroagroalimentare Toscana (Aset), nonché corrispondente italiano per Lust Auf Italien.

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