venerdì 26 Aprile 2024
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Fuori casa quasi una colazione su due: in Italia regge il rito del “caffè è brioche”

Quello della prima colazione fuori casa è un rito che resiste alla crisi economica, con oltre 140.000 bar in Italia e un volume d’affari di 11 miliardi l’anno. Il duo “caffè & pastarella” (o “cornetto & brioche”) rappresenta da solo il 18% del mercato della ristorazione informale fuori casa.

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I dati arrivano da McDonalds, non propriamente il trionfo della tradizione gastronomica made in Italy, però i numeri – nella loro rassicurante neutralità – sono significativi e parlano chiaro: quello della prima colazione fuori casa è un rito che resiste alla crisi economica, con oltre 140.000 bar in Italia e un volume d’affari di 11 miliardi di euro l’anno. Insomma, il duo “caffè e pastarella” (declinato nella variante “cornetto e brioche”) rappresenta da solo il 18% del mercato della ristorazione informale fuori casa.

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Con buona pace della famiglia del Mulino Bianco (qui) che ogni mattina si riunisce intorno al desco (oppure della conturbante Jane che prepara la colazione a Tanzan e prole sulla cima di un albero, qui per i più nostalgici), secondo un’indagine, l’Italia è il Paese europeo dove si fa maggiormente colazione fuori casa: 47% delle consumazioni effettuate in mattinata contro il 31% della Spagna e il 17-18% di Germania, Gran Bretagna e Francia. E quanto costa tutto cio? E’ presto detto: lo scontrino medio a colazione è di 2,30 €, con caffè o cappuccino nell’83% dei casi, prevalentemente accompagnati da una brioche, nel 61% dei casi. “Una scelta classica – spiegano da McDonald’s – ma in qualche modo anche l’unica possibile”. Beh, mica vero: c’è la spremuta d’arancia o, per i più coraggiosi, il chinotto con la panna.

Da una ricerca condotta da NPD Group emerge che nel 37% dei casi la colazione fuori casa è un rito, un piacere; per il 33% rappresenta anche una comodità: un modo per risparmiare tempo, evitando di prepararla a casa e regalando quel tempo a se stessi. Il fattore relax acquisisce maggiore importanza durante il week-end, quando il tempo a disposizione per la colazione aumenta: si cerca infatti un posto speciale per fare colazione, che offra qualcosa di particolare, dove portare la famiglia o incontrarsi con gli amici in totale rilassatezza.

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Già, ma in tempo di ristrettezze economiche? Secondo un’ulteriore ricerca,  il 69% degli Italiani dice di non aver cambiato la frequenza con cui fa colazione fuori casa nonostante la crisi. Le motivazioni principali restano il tempo risparmiato (39%) da dedicare al relax, ma anche un momento da dedicare alla socializzazione (26%). Il 70% degli intervistati fa colazione in compagnia di amici/colleghi o familiari, mentre il 30% da solo. Percentuali che cambiano a seconda del luogo geografico – al nord il 57% degli intervistati fa colazione con amici/colleghi, contro il 19% che fa colazione con la famiglia; al sud invece le percentuali sono 41% e 24% – e del genere: fa colazione con la famiglia il 28% delle donne, contro il 12% degli uomini. Il 68% del campione fa colazione fuori casa più volte alle settimana nei giorni feriali (nei festivi la percentuale scende al 63%), più al Sud (71%) che al Nord (62%), più gli uomini (77%) delle donne (58%). Se al nord si fa più colazione fuori casa durante la settimana (53% vs 32% al Sud), al Sud anche nei weekend.

Da qui l’invito di McDonald’s a provare la “colazione che non c’era” con i National Breakfast Days: negli oltre 300 ristoranti aderenti, il 22 e il 23 settembre, dalle 7 alle 10.30, McDonald’s offrirà a tutti coloro che faranno colazione un caffè, un cappuccio o un EggMcMuffin.

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