Quello della prima colazione fuori casa è un rito che resiste alla crisi economica, con oltre 140.000 bar in Italia e un volume d’affari di 11 miliardi l’anno. Il duo “caffè & pastarella” (o “cornetto & brioche”) rappresenta da solo il 18% del mercato della ristorazione informale fuori casa.
I dati arrivano da McDonalds, non propriamente il trionfo della tradizione gastronomica made in Italy, però i numeri – nella loro rassicurante neutralità – sono significativi e parlano chiaro: quello della prima colazione fuori casa è un rito che resiste alla crisi economica, con oltre 140.000 bar in Italia e un volume d’affari di 11 miliardi di euro l’anno. Insomma, il duo “caffè e pastarella” (declinato nella variante “cornetto e brioche”) rappresenta da solo il 18% del mercato della ristorazione informale fuori casa.
Con buona pace della famiglia del Mulino Bianco (qui) che ogni mattina si riunisce intorno al desco (oppure della conturbante Jane che prepara la colazione a Tanzan e prole sulla cima di un albero, qui per i più nostalgici), secondo un’indagine, l’Italia è il Paese europeo dove si fa maggiormente colazione fuori casa: 47% delle consumazioni effettuate in mattinata contro il 31% della Spagna e il 17-18% di Germania, Gran Bretagna e Francia. E quanto costa tutto cio? E’ presto detto: lo scontrino medio a colazione è di 2,30 €, con caffè o cappuccino nell’83% dei casi, prevalentemente accompagnati da una brioche, nel 61% dei casi. “Una scelta classica – spiegano da McDonald’s – ma in qualche modo anche l’unica possibile”. Beh, mica vero: c’è la spremuta d’arancia o, per i più coraggiosi, il chinotto con la panna.
Da una ricerca condotta da NPD Group emerge che nel 37% dei casi la colazione fuori casa è un rito, un piacere; per il 33% rappresenta anche una comodità: un modo per risparmiare tempo, evitando di prepararla a casa e regalando quel tempo a se stessi. Il fattore relax acquisisce maggiore importanza durante il week-end, quando il tempo a disposizione per la colazione aumenta: si cerca infatti un posto speciale per fare colazione, che offra qualcosa di particolare, dove portare la famiglia o incontrarsi con gli amici in totale rilassatezza.
Già, ma in tempo di ristrettezze economiche? Secondo un’ulteriore ricerca, il 69% degli Italiani dice di non aver cambiato la frequenza con cui fa colazione fuori casa nonostante la crisi. Le motivazioni principali restano il tempo risparmiato (39%) da dedicare al relax, ma anche un momento da dedicare alla socializzazione (26%). Il 70% degli intervistati fa colazione in compagnia di amici/colleghi o familiari, mentre il 30% da solo. Percentuali che cambiano a seconda del luogo geografico – al nord il 57% degli intervistati fa colazione con amici/colleghi, contro il 19% che fa colazione con la famiglia; al sud invece le percentuali sono 41% e 24% – e del genere: fa colazione con la famiglia il 28% delle donne, contro il 12% degli uomini. Il 68% del campione fa colazione fuori casa più volte alle settimana nei giorni feriali (nei festivi la percentuale scende al 63%), più al Sud (71%) che al Nord (62%), più gli uomini (77%) delle donne (58%). Se al nord si fa più colazione fuori casa durante la settimana (53% vs 32% al Sud), al Sud anche nei weekend.
Da qui l’invito di McDonald’s a provare la “colazione che non c’era” con i National Breakfast Days: negli oltre 300 ristoranti aderenti, il 22 e il 23 settembre, dalle 7 alle 10.30, McDonald’s offrirà a tutti coloro che faranno colazione un caffè, un cappuccio o un EggMcMuffin.