giovedì 25 Aprile 2024

A Gian Luca Colombo la seconda edizione del premio Gambelli

Due piemontesi su due: dopo la vittoria dell’astigiano Fabrizio Torchio va al torinese Gian Luca Colombo la seconda edizione del Premio Gambelli, il riconoscimento in memoria del “maestro del Sangiovese” Giulio Gambelli, promosso da Aset e Igp (I Giovani Promettenti, la blog network costituita da Lorenzo Colombo, Roberto Giuliani, Carlo Macchi, Luciano Pignataro e Stefano Tesi) in collaborazione con i consorzi di tutela del Chianti Classico, Brunello di Montalcino e Vino Nobile di Montepulciano e con il contributo delle aziende vinicole che hanno avuto Gambelli come amico e maestro ed assegnato ogni anno ad un giovane enologo under 35, scelto tra una rosa di “nominati” dai più importanti giornalisti del settore. Colombo, classe 1983, secondo la giuria è stato colui che più si è avvicinato al “modo di fare vino” dell’inimitabile maestro del Sangiovese scomparso nel 2012: massimo rispetto della materia prima, della varietà, dell’annata, del territorio.

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Da quest’anno l’Aset ha istituito anche la targa “Kyle Phillips” per onorare il ricordo del collega tosco-americano prematuramente scomparso lo scorso ottobre. Si tratta di un riconoscimento per il giornalista under 35 che meglio rappresenti i canoni di fare informazione caratteristici di Kyle: originalità, competenza, anticonformismo, brillantezza, curiosità, serenità di giudizio e mancanza di pregiudizi. Tra le candidature arrivate all’Aset e quelle presentate dall’associazione stessa a spuntara è stato il giovane giornalista lombardo Tommaso Farina, che è così diventato socio onorario.

Il giornalista Tommaso Farina
Il giornalista Tommaso Farina

Sia Gian Luca Colombo che Tommaso Farina hanno ritirato il premio alla Fortezza di Montepulciano, nell’ambito dell’anteprima del Vino Nobile: alla cerimonia, presentata da Stefano Tesi e dal segretario del Premio Gambelli, Paolo Pellegrini, era presente anche la moglie di Kyle, Elisabetta. Tutti hanno ricordato la figura di Kyle Phillips, raccontando anche ai giornalisti stranieri presenti – alcuni dei quali l’avranno di certo incontrato nel corso di qualche degustazione – quanto fosse grande il vuoto che ha lasciato nella comunità dei colleghi. L’appuntamento è ora per la terza edizione del premio, e con la prossima “Targa Kyle”.

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