Presentata a Firenze la nuova edizione dell’importante cattedra della ristorazione italiana. Un ottimo riscontro per i locali dell’Emilia Romagna con tante conferme ma anche con nuovi esordi
La Guida dei Ristoranti de L’Espresso 2020 è stata presentata stamattina al Teatro Lirico di Firenze, alla presenza della stampa di settore, di molti ristoratori e addetti ai lavori. Già nelle scorse settimane erano trapelate alcune indiscrezione sui “cappelli” che sarebbero stati assegnati ma, come si sa, l’atto finale del riconoscimento porta sempre con sé un’aspettativa carica di ansia ed emozione.
A livello nazionale, il direttore delle guide de L’Espresso Enzo Vizzari ha segnalato come: «Nella nuova edizione ci sono poche novità nella fascia media che si aggiungono alle tante conferme. Questo significa che i bravi sono sempre più bravi ma sono sempre meno i fenomeni emergenti che hanno il coraggio di irrompere al vertice».
L’Emilia Romagna sulla Guida Ristoranti Espresso 2020
L’Emilia Romagna ha brillato con ben 67 ristoranti inseriti in Guida contro i 51 del 2019 dimostrando che, accanto ad una proposta enogastronomica adeguata all’intenso flusso turistico degli ultimi anni, gli chef locali si stanno impegnando in un lavoro di ricerca e di sperimentazione.
Molti giovani professionisti sono tornati o arrivati in regione a seguito di esperienze formative importanti, in Italia e all’estero, e hanno introdotto freschezza e creatività. Un percorso efficace che sta dando risultati crescenti di anno in anno e che, senza snaturare una tradizione fortemente identitaria, impreziosiscono la cucina emiliano-romagnola con contaminazioni cosmopolite negli ingredienti e nelle tecniche.
Chi arriva, chi sale e chi scende
43 le conferme dei cappelli rispetto allo scorso anno con ristoranti storici come il San Domenico di Imola (Cappello d’Oro), l’Osteria Francescana di Modena (con ben 5 cappelli), il Ristorante Marconi di Sasso Marconi (3 cappelli).
Spicca il successo personale dello chef Massimiliano Poggi che ha confermato i due cappelli con il suo delizioso “Cucina Massimiliano Poggi”, a Trebbo di Teno (Bo), e un cappello al Ristorante “Al Cambio” da lui fondato oltre venti anni fa e la cui direzione, da qualche anno, è stata affidata a Piero Pompili.
24 i nuovi ristoranti entrati in Guida. Grande esordio per il suo nuovo ristorante a Castel Maggiore (Bologna) per Agostino Iacobucci che ha conquistato subito due Cappelli. Sono stati ritenuti meritevoli di un cappello Hotel de La Ville, Parmigianino, La Maison du Gourmet, The Craftsman, Acqua Pazza, Oltre, Vivo, Marè, Alexander, Trattoria Irina, Antica Corte Pallavicina, Apelle, Makorè, Benso, Bottega Aleotti, Buriani, La Chiocciola, La Fefa, Onda Blu, Or, Osteria del Povero Diavolo, Osteria La Faggiola e Secchia.
Sicuramente delusi i cinque titolari che sono stati privati del prestigioso “cappello” probabilmente ritenuti meno di altri di potersi fregiare del ricnoscimento. Si tratta di Mastrosasso Torricella (Savigno), Antica osteria della Peppina (Alseno), Hotel Vittoria – Fm Bistrot (Faenza), La Capannina (Ravenna), Locanda Mariella (Fragnolo).