A Lonigo (Vicenza) i fratelli Nicola e Pierluigi Portinari nel 1987 decidono di aprire la loro cattedrale del gusto, il ristorante La Peca, oggi 2 stelle Michelin
Sono cresciuti come autodidatti nel mondo della ristorazione, i fratelli Nicola e Pierluigi Portinari, ed è proprio nel loro luogo d’origine, Lonigo (Vicenza), che nel 1987 decidono di aprire la loro cattedrale del gusto, il ristorante La Peca, che oggi si fregia di due stelle Michelin (la prima ottenuta nel 1996 e la seconda conquistata nel 2008).
Il locale – il cui nome deriva dalla parola che significa “impronta” in dialetto veneto – si presenta molto accogliente, caldo ed elegantemente arredato, risultato di una ristrutturazione impeccabile. Illuminazione perfetta, mise en place minimalista con un tocco di particolarità dato dal bicchiere per l’acqua con la “peca” della mano (studiato e prodotto in esclusiva per il ristorante da un noto artigiano locale) e dai vivaci ed originali centrotavola ideati da Cinzia e ricavati da pezzi di stoviglie rotti. “Anche per quanto riguarda le stoviglie in cucina – spiega Cinzia – non si butta via mai niente, ma tutto può essere riciclato con gusto”.
Il servizio di sala, coordinato da Cinzia e Pierluigi, é gentile, mai impostato, con quella naturalezza di chi è consapevole di saper far bene il proprio lavoro e di chi è sicuro che qualsiasi scelta culinaria da parte del cliente sarà un successo. Lo chef Nicola Portinari stupisce per la qualità eccelsa della materia prima, che trasforma quel tanto che basta per creare un piatto ogni volta sempre diverso, innovativo, bellissimo da vedere ma soprattutto buonissimo da mangiare. Che si opti per uno dei menù degustazione o per una scelta “à la carte” la scelta sarà soddisfacente e vincente.
Nel nuovo menù spiccano il Gambero rosso di Mazara, la sua bernese, yogurt allo yuzu e caviale (in alto), tra i primi uno Spaghettone Fracasso al succo di cipollotto e rape, triglia e caviale affumicato, tra i secondi un apparentemente semplice Branzino selvaggio e zucchine, con il quale viene proposto una triplice declinazione di cottura sia del branzino, sia delle zucchine (in basso).
Per la scelta del vino i commensali si affidano a Matteo Bressan, miglior sommelier del triveneto secondo Le Venezie a Tavola. Giovanissimo ed allo stesso tempo molto esperto: un narratore di altri tempi che sa incantare non solo con la sua conoscenza in campo enologico ma anche con la sua affabilità e sensibilità verso il cliente. La cantina, già vincitrice nel 2009 del premio “miglior cantina dell’anno” secondo la Guida de L’Espresso, conta oggi di 2.000 etichette tra italiane ed estere e circa 300 etichette di distillati.
Non c’è dubbio che l’esperienza in questo ristorante ed il viaggio attraverso i sapori della cucina degli Chef Portinari lascerà una “peca” indelebile nel palato degli avventori, oltre che nei ricordi più belli per aver vissuto un’esperienza multisensoriale unica.