“Mettiamoci alla prova”: dal 6 maggio un gruppo di ragazzi con disabilità intellettive svolgerà un percorso lavorativo tra i filari della Tenuta Palazzona di Maggio di Ozzano dell’Emilia
“Mettiamoci alla prova – Percorsi abilitanti per ragazzi disabili” è il nuovo progetto lanciato dall’Associazione GRD Genitori Ragazzi Down Bologna (www.genitori-ragazzi-down.it) e finanziato da Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna per accompagnare adolescenti e giovani adulti con disabilità intellettive in un percorso di autonomia, facendo svolgere loro sperimentazione manuale, in previsione di un possibile futuro svolgimento di simili attività anche a livello lavorativo.
Con tre ore di lavoro in vigna a settimana, per un periodo di due mesi, i giovani disabili saranno infatti integrati nella consueta attività vitivinicola. Assistiti dagli educatori di GRD Bologna, daranno il loro contributo alla cura delle viti in un periodo particolarmente delicato come quello della ripresa vegetativa e della nascita dell’uva. Aiuteranno a potare, legare, pulire le siepi e sbrigare qualche mansione in cantina, sperimentando un lavoro manuale all’aria aperta che si svolge in collaborazione con gli altri all’insegna di un grande traguardo da raggiungere tutti insieme.
Lo scenario – molto suggestivo – sarà quello della Tenuta Palazzona di Maggio di Ozzano dell’Emilia, storica azienda vitivinicola che ha intuito l’importanza dell’agricoltura sociale come intervento per promuovere lo sviluppo della persona nelle sue varie dimensioni, delle sue potenzialità e del suo benessere, accogliendo fin dal primo giorno questo progetto con massimo entusiasmo. In questo modo si aiuteranno così sia i ragazzi a immaginare un domani “attivo” che le loro famiglie ad assistere ad un’integrazione basata sulla partecipazione e non sul semplice assistenzialismo.
“Il progetto ‘Mettiamoci alla prova’ vuole dimostrare che, con una giusta formazione, le persone con disabilità intellettiva possono partecipare al processo produttivo con effetti terapeutici per loro, ma anche per il clima dell’intero team di lavoro delle aziende ospitanti. Durante il periodo scolastico, infatti, i disabili usano molto il pc ma hanno poche opportunità di misurarsi e conoscere le attività manuali. Non sanno, quindi, cosa potrebbe piacergli un domani in ambito lavorativo, proprio perché non conoscono molti mestieri”, spiega Antonella Misuraca, Presidente e Responsabile Progetti dell’Associazione GRD Bologna. “È fondamentale, quindi, che i ragazzi facciano anche esperienze in cui usino le mani, mettendosi alla prova in mansioni dietro le quali c’è una cultura a loro sconosciuta; scoprire queste realtà e appassionarsi, aiuta a ritrovare equilibri con la terra, equilibri ancora più importanti quando ci sono fragilità”, la sua chiosa.