venerdì 29 Marzo 2024
HomeRistorantiMomio, la cucina...

Momio, la cucina creativa tra ispirazioni global e suggestioni local

Forte di un’identità decisa che non gli fa temere i vicini ingombranti, il Momio è un locale di cucina creativa che oscilla tra ispirazioni internazionali e qualche tocco locale. A gestirlo sono Marco e Nadia, fidanzati da sempre e freschi sposi. Non a caso, il nome Momio è la contrazione del soprannome affettuoso con cui si chiamavano da ragazzi

IMG_8873

Vicini ingombranti e tanti ricordi. I primi sono quelli con cui il Momio – il ristorante aperto a metà dello scorso giugno in via Pisana – condivide gli ultimi metri della strada poco prima della porta San Frediano, in Oltrarno. I ricordi sono quelli dei locali che nel corso degli anni si sono succeduti tra queste mura, dal Fontanka al Tegame fino alla Cantinetta Bolgheri. Rispetto alle precedenti, stavolta i due titolari Marco Lagrimino e Nadia Moller per un arredamento essenziale e sobrio, lontano sia dai fasti giocosi del Tegame sia dallo stile vagamente country della Cantinetta, più orientato invece a un coloniale inglese con tocchi esotici.

IMG_8879

Il menù del Momio cambia a seconda dei momenti della giornata: al pianoterra è possibile concedersi una colazione nella caffetteria (che propone omelette, eggs benedict ed English breakfast), mentre al piano interrato si trova il salotto, con tanto di divano e poltrone, dove organizzare un light lunch di lavoro o concedersi un tè (da segnalare la presenza di una selezione di Tealicious). Ma è a cena, che il Momio rivela la sua anima più sofisticata. La carta è volutamente inusuale, non divisa nelle tradizionali partite. L’idea dei titolari di un “viaggio sensoriale” si traduce in un menù corto (4 antipasti, in media 14 euro; 3 primi, in media 15 euro; 4 secondi, in media 18 euro; 4 dessert a 9 euro).

IMG_8876

Dopo una rivisitazione di panzanella come amuse-bouche (pomodoro nel cocktail col martini dry, pane armeno, polvere di cipolle e gelatina di cetriolo, che trasferisce la croccantezza dalla verdura al pane), l’antipasto proposto dallo chef 32enne Marco Lagrimino è “Cipolla-Riso-Pecorino”, ossia un cremoso di pecorino, crema di riso, cipolla con la sua polvere bruciata e la sua riduzione glassata. Complessivamente un bel piatto, al netto del piatto di servizio che sarebbe stato più indicato fondo, al posto di quello piano.

IMG_8877

Il primo piatto (“Ricotta-Piselli”, secondo la nomenclatura del locale) è un Bottone con ricotta di capra affumicata, besciamella di farina tostata e centrifuga di piselli. Un piatto dalle spiccate note vegetali, che trova armonia sia con la morbidezza della besciamella che e la ruvidità della pasta fatta in casa. La ricotta affumicata dà poi quel tocco fumé che la delicatezza complessiva del piatto riesce a far emergere.

IMG_8878

Come secondo arriva un piatto di carne: “Calvana-Argilla” con patate e sfoglia di argilla, mentre la carne viene affumicata col fieno, usato anche per la mantecatura delle patate. Un piatto non propriamente estivo ma interessante per la cottura e la consistenza sia della carne che delle patate. Carina l’idea dell’argilla, forse da ripensare nelle modalità con cui è presentata nel piatto.

IMG_8880

Per chiudere, Momio propone un dessert semplice ma assolutamente gradevole, “Albicocca-Lavanda”: una crema cotta di lavanda con mandorle caramellate, un coulis di albicocca e la sua polpa cotta a bassa temperatura. Un dolce accattivante e gratificante, con una sua spiccata identità che l’abbinamento con il thè di Tealicious non fa che rafforzare.

momio-1

Insomma, la particolarità di Momio, al di là della versatilità del locale (caffetteria-salotto-ristorante) che gli consente di essere fruibile a ogni ora del giorno, è l’utilizzo di materie prime abbastanza inusuali creando piatti non banali con al massimo quattro ingredienti. Pensiamo al Yuzu, al granciporro, al fieno o alle nocciole abbinate a limone e cozze affumicate. Un gioco che spesso riesce, come nel caso della farina tostata per la besciamella, altre volte – come nel caso dell’argilla – un po’ meno.

Rimani aggiornato: iscriviti!

ARTICOLI SIMILI

A Pistoia la cucina di Paolo Daghini, giovane chef delle Officine del Marini, è un compromesso al rialzo tra estetica e qualità. Ecco i suoi piatti

DELLO STESSO AUTORE

Continua a leggere

Elementi a Borgobrufa, la rivoluzione umbra di chef Andrea Impero

Al ristorante stellato Elementi di Borgobrufa, in Umbria, lo chef Andrea Impero propone una cucina che valorizza un ecosistema di 70 aziende

Firenze, la Gelateria della Passera raddoppia: nuovo “lab” per Cinzia Otri

Con il raddoppio degli spazi in piazza della Passera e il nuovo laboratorio poco distante, nell'Oltrarno fiorentino la gelatiera Cinzia Otri avrà ben 40 carapine, la maggior parte delle quali dedicate ai gusti "made in Tuscany"

Spring has come: ecco sei vini per festeggiare l’arrivo della primavera

Da un lato all'altro dell'Italia vinicola, abbiamo selezionato sei importanti bottiglie con cui celebrare l'inizio della primavera