Non è Natale senza il panettone. Ma come utilizzarlo per un pasto dalle entrée al dessert? Lo ha fatto il road tour A cena con il panettone celebrandone la versatilità come ingrediente con cui esaltare piatti salati
Non è Natale senza il panettone. Ma è possibile utilizzarlo per un pasto completo, dalle entrée al dessert? È quanto ha fatto il road tour A cena con il panettone, partito da Torino e passato per Milano, Firenze e Roma. Quattro cene che hanno celebrato la versatilità del panettone, interpretato non semplicemente come dolce bensì come ingrediente con cui esaltare piatti salati.
Protagonista è stato il panettone siciliano Di Stefano, una reinterpretazione della classica ricetta lombarda con materie prime isolane che rendono i panettoni armonici nei gusti, soffici nell’impasto e facili da digerire grazie al non utilizzo di conservanti che ne limitano la durata di conservazione preservandone però la genuinità. La chef siciliana Bianca Celano ha presentato per ogni tappa un menu insieme agli chef Marcello trentini (Torino), Arcangelo Dandini (Milano) e Maurizio Zanolla (Firenze), presentando piatti che passano il confine tra dolce e salato, decontestualizzando totalmente l’uso tradizionale del panettone.
Il menu presentato all’Accademia dei Palati di Firenze è stato un esempio di come il panettone possa essere protagonista a tutto tondo. A partire dall’amuse bouche – una terrina di foie gras e panettone tostato accompagnato da una salsa di mela cotogna che, grazie alla sua acidità, ha smorzato la dolcezza del piatto – in abbinamento a un Gewurztraminer Tiefenbrunner 2018 Alto Adige Doc, un vino aromatico con profumi di canditi, spezie, miele e salvia, ma anche con buona mineralità e persistenza al gusto.
Due gli antipasti per scoprire come pranzare con il panettone: una bruschetta di panettone con lingua, confettura di cipolla, capperi e crema di prezzemolo dal sapore equilibrato nonostante la presenza del gusto agrodolce, tipiche di molte ricette siciliane. In abbinamento Benanti Etna Bianco Doc 2017, un Carricante in purezza, dal gusto intenso, ricco e fruttato.
A seguire uovo poché con mandorla, Tuma persa, panettone e porcini: un piatto interessante soprattutto per l’uso della Tuma persa, un antico formaggio tipico siciliano oggi prodotto da un solo casaro. In abbinamento Etna Rosato Doc 2018 a base di Nerello Mascalese in purezza, dal colore buccia di cipolla, note floreali di iris, glicine e rosa ma dal gusto sapido e minerale.
Pranzare con il panettone continua con il primo piatto, gnocchi con sugo d’arrosto al Vecchio Samperi, sedano rapa, briciole di panettone e rosmarino. Anche in questo caso la dolcezza dello gnocco e del panettone viene smorzata dal Vecchio Samperi, Marsala a base di Grillo 100% invecchiato almeno 15 anni, e del sedano rapa. In abbinamento un altro vino dell’azienda vinicola Cottanera: Barbazzale Etna rosso Doc 2018, il cui nome è un omaggio alla barba delle capre che sono solite pascolare tra i vigneti dell’Etna.
Per secondo è stato servita un’anatra all’arancia con croccante di panettone ai canditi abbinata a Benanti Etna Rosso 2016, un vino elegante e persistente a base di Nerello Cappuccio e Nerello Mascalese affinato sia in botti di legno che bottiglia. Al naso si sentono note di fiori rossi appassiti, ciliegie e more in confettura, sentori di sottobosco, spezie, tabacco e di mineralità. Al gusto appare corposo e con tannini delicati.
Se pranzare con il panettone è una sorpresa, il momento del dessert non poteva essere da meno. Come dolce, infatti, è stato degustato un gelato al panettone con croccante di panettone e canditi abbinato a Moscato d’Asti. Raccontando una Sicilia contemporanea, libera dai luoghi comuni, l’azienda Di Stefano crea ogni anno una Capsule Christmas Collection Limited Edition, l’ultima delle quali è firmata dall’artista palermitano Domenico Pellegrino.