In piazza della Signoria a Firenze ha debuttato il nuovo ristorante Frescobaldi, con in cucina lo chef Roberto Reatini reduce dall’esperienza nel locale londinese della famiglia. Aperto 7 giorni, conta su un bar, 130 coperti (metà nel dehor) e una sala al primo piano con l’albero genealogico della casata
Non c’è che dire, il cuore pulsante di Firenze è diventato gastronomicamente interessante. Merito della concentrazione in piazza della Signoria di una serie di strutture come il come Rivoire, la recente apertura della Gucci Osteria firmata da Massimo Bottura e – last but not least – dell’arrivo del Ristorante Frescobaldi Firenze. Per la casata fiorentina protagonista della vita cittadina da 30 generazioni non si tratta solo di uno spostamento rispetto al precedente ristorante a poche centinaia di metri, ma di un salto di qualità anche dal punto di vista stilistico, architettonico e di design.
Si tratta infatti di un ristorante e wine-bar, aperto 7 giorni su 7 (dalla prima colazione fino al dopocena) con 65 posti all’interno e altrettanti nel dehor esterno che affaccia sulla piazza. La cucina è stata affidata dallo chef laziale Roberto Reatini, che già aveva curato il ristorante della casata a Londra.
Del resto, la formula adottata del nuovo locale di Firenze è simile a quella londinese, ma con un menu più toscano e contemporaneo, pur aperto alle istanze internazionali: pane e pasta fatti in casa, attenzione ai prodotti del territorio, ricette tradizionali. In quanto alla carta dei vini, com’era scontato ci sono tutte le referenze delle cantine Frescobaldi: dall’Ornellaia al Luce, dal Brunello di Montalcino di Castelgiocondo al Benefizio della Tenuta di Pomino, al più recente Leonia Pomino Rosé. In aggiunta, una selezione di vini italiani, dal Piemonte alla Sicilia.
Al di là della cucina, sono gli interni del ristorante – dal sapore squisitamente vintage – il vero valore aggiunto del locale: al piano terra ogni sala è impreziosita da specchi, luci avvolgenti e colori caldi, con vecchie locandine delle opere liriche messe in scena nei teatri cittadini che danno all’intero locale un gusto retrò senza mai eccedere.
Un omaggio al teatro dell’Opera e di prosa, una scelta di stile ed eleganza che potrà far colpo sia sui fiorentini che sui turisti, con una suddivisione degli spazi funzionale sia su chi cerca convivialità sia su chi invece preferisce un po’ più di privacy. Al primo piano, invece, fa mostra di sé una sala da pranzo con sulla parete la riproduzione in maiolica dell’albero genealogico della famiglia. Eccola:
Da un punto di vista economico, il ristorante Frescobaldi è costato un investimento di 2,5 milioni ed è frutto della partnership al 50% tra la casata e la Good Food Society del turco Levent Buyukugur e l’indiano Sanjay Nandi, che già avevano collaborato con Diana Frescobaldi, sotto il cappello della società Lilium, per l’avventura imprenditoriale britannica che aveva portato all’apertura londinese nel 2014.