Anche Roma, come molte capitali, negli ultimi anni è stata protagonista di un proliferare di ristoranti nipponici. In città hanno iniziato a brillare le tradizionali lampade rosse, simbolo delle izakaya, luoghi dove “bere e divertirsi”
di Giorgia Galeffi
Come il resto del Mondo, anche l’Italia, negli ultimi anni, è stata protagonista di un crescente proliferare di ristoranti nipponici. In tutte le principali città, agli angoli delle strade, hanno iniziato a brillare sempre più le tradizionali lampade rosse, simbolo delle famose izakaya giapponesi, ovvero quei luoghi dove “bere e divertirsi”, un mix tra bar e taverne nostrane.
La Capitale, diventata ormai città multiculturale, non è da meno. I romani, buongustai, non sono infatti riusciti a resistere al fascino della cultura, dei sapori e dei profumi d’oriente. La corsa al miglior sushi della città ha contagiato tutto, compresa la sottoscritta. Ecco dunque una lista di 5 indirizzi da provare per un’esperienza gastronomica indimenticabile.
Hamasei
Uno dei primi ristoranti giapponesi aperti nella Capitale, quando ancora non era iniziato il “boom”. Hamasei è una vera e propria istituzione in città, situato a due passi da Piazza di Spagna e Fontana di Trevi. Qui si possono sperimentare i sapori autentici dell’arcipelago. Niente piatti fusion dunque, ma 100% tradizione nipponica. In menu si possono trovare sashimi e nighiri ma anche makimono, tutti rigorosamente realizzati con pesce fresco e di stagione, e futomaki con pesce e uovo fritto, erba cipollina e zucca a fiasco condita.
Hasekura
Piccolo, intimo e riservato. Hasekura è, senza fronzoli, il luogo ideale per assaporare sushi di qualità nel totale relax tra le bellezze dello storico rione Monti. Il nome del locale deriva da Hasekura Tsunenaga, samurai che viaggiò per mare per ottener udienza presso Papa Paolo V al fine di ottenere un accordo commerciale che unisse Italia e Giappone. Qui la cucina segue le rigide regole nipponiche, soprattutto per quanto riguarda il taglio del pesce e i metodi di cottura, fondamentali per mantenere l’autenticità dei sapori.
Sushisen
Elegante, minimal e dall’atmosfera zen. Da Sushisen, nel quartiere Ostiense, si respira proprio aria di Giappone. Qui la cucina è autentica, realizzata con il gusto mix tra tradizione e creatività da chef Yamamoto Eiji proveniente da Hokkaido, con un occhio di riguardo per l’estetica del piatto. Gli ingredienti sono stagionali, molti dei quali provenienti direttamente dalle zone più remote del Sol Levante così come alcune ricette proposte in menu. In carta, oltre ai tradizionali nighiri (polpettine di riso ricoperte di pesce), si possono trovare gli uramaki con salmone, tonno o polpa di granchio accompagnati con avocado e frutta esotica ma anche tempura, Chirashi, Ramen e Unadon (anguilla alla griglia su letto di riso).
Kiko Sushi Bar
Nato nel cuore di San Lorenzo con l’obiettivo di esaltare l’arte e la cucina nipponica, Kiko Sushi Bar è un locale dall’atmosfera minimal, intima e riservata. Ogni piatto nel menu permette di intraprendere un viaggio culinario alla scoperta di sapori orientali elaborati e creati dalle abili mani dell’artigiano del sushi Atsfumi Kikuchi. In carta si trovano diverse varietà di nighiri, con ventresca di tonno, seppia, anguilla e polpo ma anche capesante, spigola e tamago, la tipica frittata giapponese. Non mancano i roll come i famosi California e gli uramaki (anche vegetariani), farciti di mille prelibatezze. Per i più temerari c’è il Futomaki Delux, un maki gigante composto da più di 10 ingredienti.
Ginza
Proprio nel cuore della città, a due passi dalla Basilica di San Giovanni in Laterano, Ginza è uno dei ristoranti giapponesi a Roma con il miglior rapporto qualità/prezzo. Sì perché, a differenza di quelli sopra citati, Ginza oltre al menù alla carta propone anche la formula “all you can eat” a prezzo fisso, per pranzo e per cena. Creatività e innovazione sono le parole chiave della cucina di Ginza che mescola la tradizione al tocco fusion grazie all’abilità degli chef nipponici. Qui tra tempura, udon, sashimi e nighiri, troviamo piatti sfiziosi come il Tiger’s Eyes, un uramaki particolare, senza riso, un calamaro ripieno di salmone crudo, avocado e alga nori, oppure gli uramaki di salmone, philadelphia e polpa di granchio avvolti in una croccante panatura di pasta sfoglia.