Va al sommelier pistoiese Valentino Tesi (Ais Toscana) il primo Master del Chianti Classico: il concorso, la cui fase finale si è tenuta alla Stazione Leopolda in seno a Chianti Classico Collection, è frutto della collaborazione tra Associazione Italiana Sommelier e il Consorzio del Gallo Nero
Si chiama Valentino Tesi ed è un sommelier della delegazione Ais di Pistoia il vincitore del primo Master del Chianti Classico, il concorso dedicato alla denominazione organizzato da AIS Toscana in collaborazione con il Consorzio Vino Chianti Classico e con l’Associazione Italiana Sommelier. L’istituzione di questo trofeo mira a valorizzare la professione del sommelier nonché a incrementare la conoscenza e la divulgazione del Chianti Classico stesso. Piazza d’onore per Daniele Palavisini mentre terzi a pari merito si sono classificati Andrè Senoner da Bolzano e Carlo Pagano di Isernia.
La proclamazione di Tesi è arrivata al termine della sfida tra i due finalisti, chiamati a cimentarsi in prove di decantazione e narrazione di un Chianti Classico evoluto e in una prova di comunicazione di elementi fortemente identitari del territorio. Il duello finale tra Tesi e Palavisini è arrivato dopo la prima prova scritta finalizzata a valutare la preparazione tecnico-teorica sui temi classici della formazione di un sommelier (enologia, ampelografia, conformazione geomorfologica, caratteristiche pedoclimatiche e legislazione) applicati al caso specifico della zona del Chianti Classico, seguita da una prova orale consistente in un esercizio di abbinamento cibo-vino, il racconto emozionale di un elemento caratteristico del territorio e la degustazione alla cieca di due vini.
A valutare le prove, una giuria composta dal Presidente dell’Associazione Italiana Sommelier Antonello Maietta, il Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico Giovanni Manetti, il campione italiano in carica Simone Loguercio, il delegato AIS di Firenze Massimo Castellani ed i due consiglieri di AIS Toscana Andrea Galanti e Maurizio Zanolla, mentre è stata affidata ad una commissione di produttori la scelta del “Miglior Comunicatore”, secondo criteri di classe e stile nelle presentazioni. Ad aggiudicarsi quest’ultimo titolo è stato il sommelier molisano Carlo Pagano, della delegazione di Isernia.
Il miglior sommelier del Chianti Classico, eletto alla Stazione Leopolda al termine della sfida finale in seno all’anteprima Chianti Classico Collection 2019, per un anno sarà ambasciatore della denominazione e sarà lui a rappresentare, raccontare e comunicare tale vino negli eventi a esso dedicati. “Dopo la piazza d’onore al miglior sommelier d’Italia 2018 – commenta il vincitore Valentino Tesi – ricevere oggi anche questo premio è per me motivo di grande orgoglio. Di aver raggiunto in soli quattro mesi due traguardi importanti, ma altresì di avere l’onore di rappresentare un vino che per me in particolare, in quanto toscano, rappresenta la storia e l’immagine del vino per antonomasia”.
“Per questo Master che prevedeva massimo 15 partecipanti abbiamo ricevuto più del doppio delle richieste da tutta Italia – commenta Cristiano Cini, presidente Ais – e ciò dimostra l’interesse che il mondo della sommellerie italiana riserva alla denominazione del Chianti Classico. Il rapporto col Consorzio si è consolidato nel corso degli anni e tra le due realtà si è nel mentre venuto a creare un clima di piena collaborazione che ora trova la sua consacrazione”. “Siamo felici e onorati – aggiunge Giovanni Manetti, presidente del Consorzio Vino Chianti Classico – di aver potuto ospitare quest’anno alla Chianti Classico Collection le finali del primo Master del Chianti Classico”.
A contendersi il titolo di primo Master del Chianti Classico, sono dunque giunti concorrenti da tutta Italia: per la Toscana, oltre al vincitore Tesi, si sono cimentati Davide D’Alterio, Francesco Rustioni, Daniele Palavisini e Clizia Zuin dalla delegazione di Firenze e Simone Vergamini da Lucca. Due i concorrenti dalla delegazione di Bergamo – Stefano Berzi ed Enrico Teli – e ancora Andrè Senoner da Bolzano, Maura Gigatti da Parma e Riccardo Ravaioli da Ravenna, Carlo Pagano da Isernia e Antonio Riontino da Barletta.