Il progetto “La Spagna al femminile” ha visto l’incontro fra due tradizioni, l’italiana e la spagnola, sia a Milano con la chef María Busta ospite di Alice Delcourt sia a Sasso Marconi (BO) con la chef María José Martínez nelle cucine di Aurora Mazzucchelli
Sasso Marconi come Valencia. Il paragone potrebbe sembrare azzardato, ma la seconda serata del progetto gastronomico organizzato dall’Ente del Turismo Spagnolo è riuscita senza dubbio a portare un autentico pezzo di Spagna proprio nel piccolo comune alle porte di Bologna. Ma facciamo un passo indietro.
“La Spagna al Femminile” è un viaggio, non solo culinario, che unisce due realtà profondamente intrecciate come Spagna e Italia. La firma è quella di Turespaña, che attraverso la cucina e la convivialità tipica della nostra/loro cultura vuole abbattere barriere e preconcetti, dimostrando che alla fine tutto il mondo è Paese. Per davvero. “La Spagna al Femminile”, con queste premesse, diventa dunque un’occasione di promozione turistica che rende omaggio ai territori spagnoli per mezzo delle ricette e degli ingredienti più tradizionali.
“Per poter scoprire pienamente un territorio è necessario conoscerne la cucina – ha raccontato a margine di queste due cene Isabel Garaña Corces, direttrice dell’Ente del Turismo Spagnolo a Milano – Il nuovo progetto ‘La Spagna al Femminile’ pone la gastronomia al centro della promozione turistica della Spagna in Italia, rendendo omaggio allo straordinario talento e alla creatività delle donne in cucina, custodi delle tradizioni e dei sapori, con una visione in continua evoluzione”.
A rappresentare con successo il made in Spain ci hanno pensato due fra i più riconosciuti e apprezzati volti femminili della gastronomia spagnola: María Busta del ristorante Eutimio di Lastres e María José Martínez del ristorante Lienzo di Valencia. Dopo la serata milanese, che ha visto María ospite di Alice Delcourt al ristorante Erba Brusca per presentare una genuina espressione della cucina delle Asturie, il giorno successivo è arrivata invece la volta di María José e della sua cucina che omaggia le api. Anche lei in una location d’eccezione, ovvero fra le storiche mura di Casa Mazzucchelli e quindi al fianco della stella Michelin Aurora Mazzucchelli.
Abbiamo avuto il piacere di partecipare personalmente a questa seconda serata, che ha tinto di giallo e di rosso il comune bolognese prendendo per mano i commensali e accompagnandoli, piatto dopo piatto, dalla nostra cucina del ricordo fino ai profumi e ai sapori della Comunitat Valenciana. Proprio così il Consommé con tortellini tradizionali di Aurora Mazzucchelli ha seguito il Cannellone di queso servilleta e miele di fiori d’arancio di María José Martínez, mentre un calice di Cava Eterno 2016 brut nature di Bodega Chozas Carrascal e un Blanc de Clotás IGP Castelló di Bodega Flors hanno fatto da perfetto trait d’union fra Italia e Spagna, oltre a sottolineare le numerose sfaccettature del panorama vinicolo valenciano.
Se María è stata la regina del pescato coi suoi Gamberetti cucinati in cera d’api con mais piccante e il suo iconico Calamaro a bassa temperatura, dashi aglio e zenzero, il trionfo di Aurora è arrivato invece con le carni: il Cervo marinato con salsa vermouth, settembrine fermentate, torta di pane al ginepro e mela (sapientemente abbinato a un Vermouth di Raina) fra gli antipasti, ma anche e soprattutto il Capriolo tosco-emiliano con focaccia, lardo e crema di sedano rapa abbinato a un calice di Franzes di Podere Sottoilnoce come seconda portata.
Un omaggio alla passione per la caccia di queste zone e al focus sul grano tipico di Casa Mazzucchelli, ineditamente accompagnati però dal fil rouge del miele valenciano, ossia l’ingrediente che più contraddistingue lo stile della chef stellata spagnola. Non è un caso, d’altronde, che i rispettivi dessert siano stati un sapido Gelato all’aringa affumicata, rosa e maritozzo (Aurora Mazzucchelli) e un avvolgente Miele urbano con timo e limone (María José Martínez). Per un arrivederci agrodolce, che sapeva tanto di hasta luego.
Il ciclo di incontri “Spagna al Femminile”, d’altronde, appare solo all’inizio. “Questo progetto vuole rendere omaggio alle chef spagnole e italiane – ha concluso Isabel Garaña Corces – che portano avanti tradizione e innovazione, cioè le nostre radici e il nostro futuro”. Appuntamento al 2023.