Non abbiamo fatto in tempo a registrare il sorpasso della Francia sull’Italia come produttore mondiale di vino che da Parigi – o più precisamente dalla provincia di Hérault – il Ministro dell’Agricoltura francese Marc Fesneau ha annunciato un ulteriore sussidio di 40 milioni di euro per la distruzione delle eccedenze di vino, che si vanno ad aggiungere ai 160 milioni già stanziati dall’Unione Europea, per un totale di 200 milioni di euro.
La cifra servirà a sostenere i produttori in difficoltà e stabilizzare i prezzi. Il mercato del vino francese, in questo momento, e in particolare i produttori dell’area di Bordeaux, stanno fronteggiando una serie di problemi tra cui i cambiamenti nelle abitudini di consumo, l’aumento del costo della vita e gli effetti post-pandemici. In parole povere, la diminuzione della domanda di vino ha portato a una sovrapproduzione, una forte caduta dei prezzi e gravi difficoltà finanziarie per un terzo dei produttori di vino bordolesi e della Linguadoca, la più grande area vinicola del paese.
Oltre alla tendenza a lungo termine dei consumatori di passare alla birra e ad altre bevande, l’industria è stata gravemente colpita dalla pandemia di Covid che ha chiuso ristoranti e bar in tutto il mondo, portando a una forte caduta delle vendite. Aumenti recenti nei prezzi di cibo e carburante, legati all’impennata dei prezzi energetici globali e all’invasione russa dell’Ucraina, hanno anche portato i consumatori a ridurre le spese per beni non essenziali come il vino.
L’alcol derivato dal vino distrutto potrà essere venduto a imprese per l’uso in prodotti non alimentari come disinfettanti per le mani, prodotti per la pulizia e profumi.