Il team azzurro si presenta ai Mondiali di macelleria di Sacramento (Usa) da campione d’Europa e parte con i favori del pronostico. Merito anche di una tradizione non scolastica ma familiare
Diciamoci la verità, se non fosse stato per la mancata partecipazione dell’Italia ai Mondiali del Qatar – e non è poco, vista la duplice debacle – il biennio 2021/2022 sarebbe da incorniciare, per le Nazionali azzurre. Tutte. Inclusa quella dei macellai, diventata campione d’Europa lo scorso novembre. E nel biennio d’oro per gli atleti azzurri nelle competizioni internazionali, chissà che anche i Mondiali di macelleria alla fine non sentano risuonare l’inno di Mameli.
Tra una manciata di giorni la Nazionale italiana Macellai atterrerà a Sacramento, in California, per partecipare al World Butchers’ Challenge, e il team azzurro si presenta ai nastri di partenza non solo da campione d’Europa in carica, ma anche “spinto” dai successi dell’Italia agli Europei di calcio (Londra), di nuoto (Roma) e di atletica (Monaco). L’evento – in scena tra il 31 agosto e il 4 settembre – ci vede partire coi favori del pronostico, ma trionfare non sarà semplice: davanti a 20mila persone si confronteranno 16 nazionali, chiamate a realizzare un’intera vetrina “a tema” nel minor tempo possibile partendo dalle carni da disossare.
Avevamo già raccontato come si disputano queste competizioni: come in una squadra di calcio esistono portieri, difensori e attaccanti, anche tra gli azzurri della macelleria i ruoli – sempre in punta di coltello, of course – sono distinti, e mescolano figure poco familiari al grande pubblico, come il disossatore o il creativo, con ruoli dai nomi più aderenti al gergo calcistico, come il rifinitore o il regista. La nazionale si compone di 13 artigiani di cui 7 senior: Francesco Camassa, Andrea Laganga, Gianni Giardina, Mara La Bella, Orlando Di Mario, Davide Cecconi e Roberto Passaretta. I gruppi degli apprendisti e dei giovani contano invece 3 elementi ciascuno (Anna Moretti, Simone Di Ciano e Marco Iuculano tra i primi, Martino De Mita, Claudio Fidone e Daniele Gargano per i secondi).
“Non è importante solo la tecnica – conferma il maremmano Andrea Laganga – ma insieme a preparazione e conoscenza serve la predisposizione alla competizione e al gioco di squadra. La logistica non gioca a favore delle squadre europee: la difficoltà di spedire materiale negli Usa, tra costi e restrizioni del caso, ci potrebbe limitare nella scenografia complessiva, uno dei criteri che pesa sul giudizio totale. Punteremo quindi sopratutto sullo stile e la professionalità che ci contraddistingue: la nostra non è una formazione scolastica come accade in altri Paesi, ma prettamente familiare, tramandata da generazioni”.
Dopo i primi due giorni di ambientamento, dal terzo avranno finalmente inizio le gare: prima gareggeranno i più giovani, poi si sfideranno i Senior ovvero i migliori macellai al mondo. L’Italia partecipa ai Mondiali per la seconda volta dopo la prima esperienza di Belfast 2018. Allora hanno gareggiato solo i senior e l’unico premio è andato a Francesco Camassa, inserito nel World Team 2018. Questa volta gli azzurri sognano di portare tutta la squadra sul gradino più alto del podio.