Imma Forino non è né una storica né un’antropologa; insegna Architettura degli Interni al Politecnico di Milano. Tuttavia il suo La cucina. Storia culturale di un luogo domestico – pubblicato per Einaudi – è un saggio voluminoso contraddistinto da una forte quanto utile interdisciplinarietà. Quasi 500 pagine esplorano storicamente l’ambiente della cucina, che è stato a lungo quello simbolicamente piú tradizionale, pur prestandosi a molti usi e interpretazioni: spazio di lavoro, culla familiare, clausura femminile, ghetto servile, laboratorio sacrale, campo di battaglia fra eros e cibo – e fra divieto e trasgressione, cui entrambi spesso sottostanno – luogo di seduzione, metafora della memoria familiare.
Prima che spazio abitato e organizzato, ci spiega Forino,
“la cucina è allora un tòpos antropico, in cui si dipana e disvela la vita dell’uomo. Inoltre, predisponendo il lavoro per la preparazione dei pasti, il luogo della cucina regola e coordina la «comunità embrionale» che vive in una casa e che trova nel «conclave» del desinare il punto di arrivo e, insieme, di partenza della struttura familiare”
Del resto, cucinare il cibo è l’atto culturale per eccellenza, la vittoria della Cultura sulla Natura. Nel momento in cui l’essere umano esercita una discriminazione nel mangiare, selezionando cioè gli alimenti, diventa un animale culinario. Dalla scoperta e riproduzione del fuoco in epoca primitiva, cucinare differenzia l’essere umano affamato dall’animale affamato. Qui la Forino segue la tradizione strutturalista di Lévi-Strauss, e la sua celeberrima distinzione tra crudo e cotto.
Il libro è organizzato sia cronologicamente che per tematiche, e unisce in una trama narrativa sicuramente di stampo accademico ma non per questo meno godibile i contributi dell’architettura, del design e delle arti visive, della storia sociale e del pensiero manageriale, della storia dell’alimentazione e dalla letteratura gastronomica. In questo modo la “vita quotidiana” in cucina e della cucina si srotola nel tempo, passando da una microstoria all’altra, da un’epoca all’altra, da un uso all’altro, da un insieme di simboli a un altro.
L’autrice fa altresì un uso abbondante di ispirazioni e citazioni letterarie, pesca a piene mani dal mondo dell’arte e del cinema, e include al suo centro una galleria di stampe, incisioni, modellini, quadri a olio, pubblicità, disegni tecnici e progetti dal design avveniristico di sui qui sopra vediamo una breve selezione.
Un opus magnum, quello di Forino, che svela come la cucina sia, più che lo stomaco, il cuore della vita umana.