Il pizzaiolo ischitano Marco Manzi ha ricreato in via Veracini, a Firenze, una “piccola Ischia”, un angolo di Campania dove rivive la tradizione sia della pizza napoletana sia le eccellenze isolane, a partire dal coniglio
Da qualche tempo è entrato di diritto nel novero dei pizzaioli di qualità che operano a Firenze, insieme a Giovanni Santarpia, Romualdo Rizzuti, Mario Cipriano, Ciro Tutino e gli altri big premiati lo scorso gennaio. A scapito dei pochi posti della sua pizzeria Giotto e di una posizione non proprio centrale – in via Veracini – Il giovane Marco Manzi dall’isola di Ischia si è imposto come uno dei nomi di successo in città, a colpi di margherite e variazioni sul tema.
Ne è un esempio il piatto nella foto in alto, un antipasto misto che unisce la tradizione partenopea dei fritti all’italiana con quella delle “montanarine” e delle sfiziose mini pizze. Nel caso specifico, abbiamo assaggiato la montanara classica, quella con salame e cavolo nero e quella con salsiccia di coniglio e tartufo. Un evergreen e due varianti di cui una, quella con la salsiccia, che introduce a uno degli atout di Marco Manzi, i rimandi a Ischia.
Nel menù – molto curato ed elegante – spiccano infatti alcuni piatti tipici di Ischia, a partire dal coniglio all’ischitana su prenotazione che altrimenti sarebbe difficile reperire in città. Oppure i paccheri allo scoglio (per la cui preparazione sono richiesti tempi d’attesa di 20 minuti, patti chiari amicizia lunga) o il risotto agli agrumi e gamberetti (che ne richiede 30, di minuti, segno che la qualità ha i suoi tempi). Tra gli antipasti vanno menzionate l’insalata polpolina o la frittura ischitana.
Tornando alle pizze di Marco Manzi, ne abbiamo assaggiate un paio: la prima – bianca con lardo, noci e burrata – esula dal mainstream partenopeo ma è una prova d’autore interessante: l’impasto leggero, il condimento equilibrato, e le dimensioni non esagerate contribuiscono ad arrivare fino all’ultimo spicchio senza fatica.
La seconda è una pizza rossa con pomodorini, funghi e cipolla. Anche questa si è dimostrata all’altezza della fama che Marco Manzi si è costruito da Giotto. E per il prossimo futuro sono due le creazioni che meritano un assaggio: la pizza con l’impasto allo zafferano con vitello tonnato e pepe di Timor, oppure quella bianca con crema di avocado, salmone e buccia di limone. Non proprio neapolitan style, ma quando padroneggi i rudimenti dell’arte bianca puoi/devi permetterti di osare e sperimentare.